La “vecchia Europa” che”, dall’Ovest all’Est, è alla ricerca della sua nuova identità, non può dimenticare quali siano le sue radici”, ma al contrario “deve ricordarsi che la linfa vitale dalla quale per due millenni ha tratto le ispirazioni più nobili dello spirito è stato il cristianesimo”. A lanciare l’ennesimo appello affinché le “radici cristiane” siano riconosciute nella nuova Costituzione europea è stato il Papa, in un messaggio inviato ai partecipanti al primo Congresso dei cattolici laici dell’Europa dell’Est, conclusosi ieri a Kyiv per iniziativa del Pontificio consiglio per i laici. Altro tema del messaggio papale, il ruolo “irrinunciabile” dei fedeli laici nella Chiesa: “A voi ha detto il Santo Padre è affidata la responsabilità di trasmettere alle generazioni future il patrimonio della fede cristiana”, ritornando al Concilio e facendo “risplendere” la luce di Cristo “nella vostra vita personale, nelle vostre famiglie, negli ambienti di lavoro, nel mondo dell’educazione, della cultura e della politica, in tutti i settori nei quali si opera in favore della pace e per costruire un ordine sociale più a misura dell’uomo e rispettoso della sua dignità inalienabile”. Ai laici dell’Est, in particolare, che hanno “riconquistato la libertà a prezzo di grandi sofferenze”, il Papa ha raccomandato: “Non lasciate che essa si svilisca nella rincorsa dei falsi ideali prospettati dall’utilitarismo, dall’edonismo individualista, dal consumismo sfrenato che caratterizzano tanta parte della cultura moderna. Custodite le vostre ricche tradizioni cristiane, resistete alla tentazione insidiosa di escludere Dio dalla vostra vita o di ridurre la fede a gesti ed episodi sporadici e superficiali”. Sir