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EUROPA: NAPOLITANO ALL’EUROPARLAMENTO, «UNA ROAD MAP PER LA COSTITUZIONE UE»

“Quel che unisce noi tutti è il senso dell’appartenenza all’Europa come patrimonio comune di valori e di idee, di tradizioni e di speranze, e come progetto di costruzione di un nuovo soggetto politico e istituzionale che possa far fronte alle sfide dell’epoca in cui viviamo e del prevedibile futuro”. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è intervenuto oggi al Parlamento europeo con un discorso che ha in più passaggi auspicato il rilancio della prospettiva dell’integrazione.

Il programma della visita, oltre all’allocuzione ufficiale in Emiciclo, prevede un incontro con la stampa internazionale e un meeting con gli eurodeputati italiani. Interrogandosi sulle difficoltà attuali in cui versa l’Ue, Napolitano ha affermato che “si stanno pagando le conseguenze di uno scarso sforzo per associare i cittadini alle grandi scelte” dell’unificazione europea, “per diffondere nelle opinioni pubbliche la consapevolezza degli straordinari risultati e progressi conseguiti in cinquant’anni e delle nuove, pressanti esigenze di rafforzamento” dell’Ue, “della sua coesione e della sua capacità d’azione”. Il presidente si è quindi detto contrario a “rimettere mano” al testo del Trattato costituzionale: “Aprire un nuovo negoziato può significare aprire un vaso di Pandora, correre il rischio di ripartire da zero, avviare un confronto dai risultati e dai tempi imprevedibili”.

Secondo Napolitano “è tempo per l’Europa di uscire dall’impasse. E non si può seriamente sostenere che l’Unione non abbia bisogno”, dopo l’allargamento, “di una ridefinizione del quadro d’insieme dei suoi valori e dei suoi obiettivi e di una riforma dei suoi assetti istituzionali”. Il presidente ha sottolineato in proposito il “ruolo propulsivo” del Parlamento Ue, di cui egli stesso ha fatto parte in passato, presiedendo la commissione per gli affari costituzionali. Nell’intervento in aula il capo di Stato ha elencato alcuni temi concreti che attendono risposte dalle istituzioni di Bruxelles e Strasburgo mediante “politiche comuni”, e ha messo in guardia dall’atteggiamento di taluni Stati membri, “che restano più chiusi nella difesa di anacronistiche prerogative e di velleitarie presunzioni nazionali”. L’oratore ha poi affermato “piena fiducia” nella presidenza tedesca per la definizione di una “road map” che consenta di presentare il Trattato costituzionale ai cittadini prima delle elezioni europee del 2009. “L’Europa – ha concluso Napolitano – potrà incidere sulle relazioni internazionali e sullo sviluppo globale, potrà ritrovare slancio e dinamismo e potrà contare nel mondo, solo se rafforzerà la propria coesione e unità, dotandosi rapidamente delle istituzioni e delle risorse necessarie”.Sir