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EUROPA: I VESCOVI PREPARANO UN MESSAGGIO PER LA CONFERENZA INTERGOVERNATIVA

La rievangelizzazione dell’Europa in uno scenario caratterizzato da “segnali preoccupanti” e, al tempo stesso, da “segni di speranza”, è una delle principali sfide che attualmente interpellano la Chiesa. Lo ha detto mons. Amédée Grab, presidente del Ccee (Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa), aprendo oggi a Vilnius (Lituania) l’assemblea plenaria (fino al 5 ottobre) alla quale partecipano i presidenti delle conferenze episcopali europee. Ulteriore priorità, il rapporto della Chiesa in Europa con quelle degli altri continenti: oltre alla collaborazione con il Celam (Consiglio episcopale latinoamericano), è all’ordine del giorno della plenaria la proposta di “un simposio tra i vescovi dell’Africa e i vescovi dell’Europa” ha annunciato Grab. Rimarcando quindi l’incapacità del nostro continente di offrire “positive soluzioni politiche alle gravi tensioni del Medio Oriente”, il presidente Ccee ha auspicato che l’Europa “occupi con responsabilità il proprio ruolo all’interno dell’ordine globale” e, riferendosi al recente conflitto in Iraq, “mi interrogo – ha detto ancora – anche se come Ccee non dobbiamo avviare uno scambio regolare con la Conferenza degli Stati Uniti d’America”.

Quanto all’imminente apertura della Conferenza intergovernativa a Roma (4 ottobre), Grab ha ribadito che “l’Europa non può rinnegare la sua identità cristiana” ed ha annunciato la possibilità che l’assemblea dei vescovi invii un messaggio al summit. Intanto, “mentre prosegue il cammino della Charta oecumenica” e “sta avviandosi la riflessione su una terza assemblea ecumenica europea, dopo Basilea (1989) e Graz (1997)” il presidente Ccee ha annunciato tra i temi dell’assemblea anche la possibile istituzione di una commissione con il compito “di accompagnare i dialoghi con le altre fedi, in particolare islam e buddismo”. Sir