Toscana

Esportazioni, record della Toscana dei distretti

di Ennio Cicali

Hanno ripreso slancio le esportazioni dei distretti toscani che nel primo trimestre 2010 hanno confermato il loro buono stato di salute, realizzando una crescita significativa (+10,3%), superiore al manifatturiero italiano (+7,2%) e alla media dei distretti italiani. Dai dati dei primi mesi del 2010 arriva la conferma che le imprese toscane hanno retto positivamente ai contraccolpi del 2009. E’ quanto emerge dallo studio del Servizio studi di Intesa Sanpaolo per Banca CR Firenze, curato da Stefania Trenti,  che concentra l’attenzione sui distretti toscani.

I buoni risultati regionali sono legati soprattutto alle esportazioni dell’oreficeria di Arezzo che si colloca tra i migliori distretti anche a livello nazionale, con un ottimo +42,1% Buoni anche i risultati della concia e calzature di S. Croce (+26,3%). Crescita elevata anche per le calzature di Lucca (+39%), distretto che aveva quasi dimezzato le proprie vendite all’estero nel 2008-09. Tornano a crescere il polo fiorentino della pelle (+5%) e il tessile di Prato (+7,6%).

Il miglioramento delle vendite è esteso alla maggior parte dei mercati, con le sole eccezioni di Stati Uniti (–9%), Giappone (-9%), Grecia (-2,9%) e, soprattutto, Russia, paese verso cui le esportazioni hanno subito un ulteriore pesante crollo (–29,7%), l’eccezione dell’oreficeria. Segnali interessanti dall’oreficeria di Arezzo, tornata a crescere sia sul mercato Usa (+21%) sia su quello russo con un clamoroso più 80 per cento. Le esportazioni del polo fiorentino della pelle sono rimaste negative negli Stati Uniti e in Giappone, importanti mercati di sbocco del Made in Italy di fascia alta, mentre sono tornate a crescere in Russia.

Particolarmente significativo è il ritorno in territorio positivo delle esportazioni sui tre principali mercati di sbocco europei: Francia (+10,3%) soprattutto per l’oreficeria di Arezzo, tessile di Prato e polo fiorentino della pelle, Regno Unito (9,1%) e Spagna (+11,7%).

Tra le destinazioni emergenti si segnalano gli Emirati Arabi Uniti (+66,7%), che per l’oreficeria svolge il ruolo di paese ponte verso altre destinazioni finali nel Medio Oriente e nel continente indiano. Significativi avanzamenti sui mercati asiatici, in particolare Hong Kong che già aveva registrato un miglioramento nella seconda parte del 2009, grazie soprattutto ai prodotti del distretto della concia e calzature di S. Croce sull’Arno. Risultati positivi in Cina (+12,6%), dove crescono nuovamente le vendite della concia e calzature di S. Croce sull’Arno e dell’oreficeria aretina.

Le esportazioni dei distretti toscani hanno manifestato una evoluzione positiva anche su molti altri mercati emergenti (Turchia, Tunisia, Romania tra i principali), fino  a sfiorare il 60%, dopo una lunga fase di sofferenze.

Tra tanti ottimi risultati non mancano però alcune zone d’ombra: tra i 12 distretti toscani monitorati, cinque (abbigliamento di Empoli, cartario di Capannori, marmo di Carrara, mobili di Poggibonsi – Sinalunga, ceramica di Sesto Fiorentino) hanno avuto risultati negativi, registrando tuttavia un rallentamento della caduta rispetto al 2009.

Nei primi cinque mesi dell’anno, i distretti toscani hanno registrato una minore crescita della cassa integrazione guadagni, sia ordinaria che straordinaria o in deroga. In particolare, sono stati interessati i grandi distretti della concia e calzature di S. Croce, del polo fiorentino della pelle e del tessile di Prato, dove il ricorso allo strumento ordinario sembra essersi stabilizzato. Nel cartario di Capannori la situazione si è deteriorata negli ultimi mesi. In decisa accelerazione del monte ore richiesto dal distretto di Quarrata e dall’abbigliamento di Empoli. I dati relativi all’oreficeria di Arezzo segnalano, invece, specifiche situazioni di crisi aziendali, a fronte del miglioramento riscontrato nelle esportazioni. Da segnalare, per quanto riguarda la cassa integrazione in deroga, il distretto di Prato e la situazione altamente critica del marmo di Carrara.

Occorrerà capire, conclude il Monitor, quanto nei prossimi mesi le vendite all’estero si possano consolidare, trainando una ripresa sui mercati internazionali che appare, in un contesto di domanda interna debole come quello atteso nei prossimi mesi, una strada obbligata per evitare una contrazione della base manifatturiera regionale.

LA SCHEDAIn un quadro internazionale dominato da alcuni paesi è significativo il miglioramento delle vendite dei distretti toscani. Miglioramento esteso alla maggior parte dei mercati, con le sole eccezioni di Stati Uniti (–9%), Giappone (–9%), Grecia (–2,9%) e, soprattutto, Russia, paese verso cui le esportazioni hanno subito un ulteriore pesante crollo (–29,7%). Particolarmente significativo è il ritorno in territorio positivo delle esportazioni sui tre principali mercati di sbocco europei: Francia (+10,3%), Regno Unito (9,1%) e Spagna (+11,7%). Tra le destinazioni emergenti si segnalano gli Emirati Arabi Uniti (+66,7%). Risultati positivi in Cina (+12,6%).