Gli anziani ci seppelliscono. Così padre Flavio Paoli, nativo di Nanno (diocesi di Trento) e missionario della Congregazione dei pavoniani, commenta al settimanale diocesano Vita Trentina l’espulsione da Asmara (Eritrea), dove si trovava da 15 anni. Il Paese spiega Ivan Maffeis, direttore della testata diocesana – ha espulso religiosi e laici in attività, tollerando ancora soltanto i pensionati. Perciò, padre Paoli afferma che gli anziani ci seppelliscono. Con padre Paoli, sabato scorso, sono partiti dall’Eritrea padre Angelo Regazzo (salesiano) e suor Maria Donata Moruzzi (delle Figlie di Gesù Buon Pastore). L’espulsione, dice Maffeis, s’inquadra in un preciso disegno del governo eritreo: non meno di un anno fa c’è stata una prima espulsione di 14 missionari. Le autorità eritree già nel 2005 avevano raggiunto gli Istituti missionari con una lettera nella quale si chiedeva loro di preparare il personale locale allo svolgimento delle funzioni fino a quel momento ricoperte da stranieri: una politica tesa ad allontanare dall’Eritrea tutti gli Occidentali e ad impadronirsi delle loro opere. Padre Paoli rievoca a Maffeis le persone e le opere costretto a lasciare in Eritrea. Fratel Simone e fratel Johannes dice Paoli non hanno ancora espresso i voti definitivi: eppure adesso tocca a loro andare avanti. Solidarietà ai missionari espulsi è stata espressa dai vescovi cattolici della Regione. Esprimiamo il nostro più profondo disappunto e angoscia per questa inaspettata e spiacevole mossa che vi costringe a lasciare la nostra nazione, scrivono i vescovi in una lettera che porta la data del 13 novembre e di cui il settimanale della diocesi Trento, nel numero in uscita domenica, pubblica ampi stralci. Per i vescovi, l’espulsione è un altro tentativo di indebolire la Chiesa cattolica. Noi vogliamo assicurarvi che non abbiamo accettato la decisione sommessamente ma il nostro desiderio di farla cambiare è stato inutile. È la policy del governo…, commenta p. Paoli. Questa è una chiara trasgressione delle leggi internazionali continuano i vescovi e un insulto alla nostra nobile e dignitosa cultura. In Eritrea, si legge ancora nella lettera, ci sarà sempre bisogno della presenza di missionari esteri e questi ricevono tanto dalla ricchezza della loro esperienza fra noi. I missionari espulsi, commenta Ivan Maffeis, dopo aver parlato con padre Paoli, non ne dubitano, mentre rievocano i bambini, i ragazzi del doposcuola, le centinaia di giovani avviati al lavoro, le attività ludiche ed educative. Per quanto difficile, concludono i vescovi, vi chiediamo di non lasciare la nostra nazione con amarezza e risentimento: voi siete parte di noi.Sir