Vita Chiesa

Epifania: card. Betori, «la ricerca non sia un vagare alla cieca, l’orientamento è Gesù»

Il porporato ha portato come modello la ricerca dei Magi, «la ricerca di un sapere che non fornisca soltanto nozioni e visioni del mondo, ma sia capace di plasmare la storia». «Con questo atteggiamento – ha aggiunto – la ricerca diventa qualcosa di vitale, di cui tutti abbiamo bisogno, se non vogliamo subire l’esistenza, ma essere in grado di dare a essa un indirizzo e un significato, una forma che dia sapore ai nostri giorni». «La ricerca dei Magi questo orientamento lo possiede fin dall’inizio, e ha un nome preciso: ‘il re dei Giudei’».

Il card. Betori ha indicato, sull’esempio dei Magi, una serie di tappe nel viaggio che conduce a Gesù. La prima è quella di «riconoscere questa chiamata dentro di noi», «tappa essenziale per iniziare il cammino della fede». «I Magi insegnano anche che non basta una voce del cuore, ma occorre raccogliere i segni della presenza del Signore attorno a noi». Quindi, «la speranza trova nell’incontro con il Signore il proprio fondamento, ma ne è anche una necessaria premessa». «E se oggi constatiamo una diffusa crisi della fede, ciò appare legato anche all’oscuramento della speranza nell’orizzonte di molti, in particolare della cultura diffusa, così piegata sul momento presente, povera di memoria e intimorita di fronte al futuro».

Sulla strada i Magi «incontrano anche avversari nascosti, trame e inganni». E allo stesso modo «il tragitto della vita non può isolarsi dal mistero del male presente nella storia». Da qui l’invito del cardinale, che cita Papa Francesco, ad «accettare di sporcarsi e perfino ferirsi nelle periferie del mondo, per essere fedeli alla nostra vocazione alla ricerca di Dio». Infine, la nuova missione dopo l’incontro col Bambino: «portare a tutti una testimonianza».