Prato

Emporio, un esempio per l’Italia

Più di 1800 famiglie aiutate, 350 mamme con neonati,1 milione e 157 mila euro di beni erogati. È il bilancio sociale dell’Emporio della Solidarietà, il supermercato solidale di via del Seminario che dal 2008 distribuisce generi alimentari a famiglie in difficoltà. Presentato sabato 9 aprile in Comune, il bilancio rivela, al di là dei numeri, le difficoltà che vive la città e allo stesso tempo la risposta delle istituzioni.

Come ha dichiarato il vice sindaco Simone Faggi, «l’Emporio è responsabilità, è un luogo in cui i cittadini non devono vergognarsi di andare, ma dove possono fare la spesa in modo dignitoso». La distribuzione di generi alimentari a chi ha più bisogno e la lotta allo spreco alimentare sono due facce di una stessa medaglia che l’attività dell’Emporio fa conciliare, come ha spiegato mons. Carlo Stancari, vicario episcopale per le opere, portando i saluti della Diocesi: «L’impegno è su entrambi i fronti, anche in collaborazione con le istituzioni cittadine. La risposta di solidarietà che viene data con i supermercati solidali devono andare di pari passo con un abbattimento degli sprechi alimentari che si registrano ogni giorno».

Un ruolo importante è svolto dai volontari, che la direttrice della Caritas Idalia Venco ha voluto ringraziare: «Anche oggi (sabato scorso N.d.R.) è in corso la raccolta alimentare nei supermercati cittadini. E anche oggi possiamo farlo grazie ai tanti volontari. Tra loro ci sono anche persone con la tessera dell’Emporio, segno di quella reciprocità che contraddistingue questa realtà». Il 50% di chi arriva all’Emporio viene mandato dai servizi sociali del Comune; il 51,2% di queste persone sono famiglie italiane, tra gli stranieri i paesi di maggiore provenienza sono Marocco e Albania. «I dati del 2015 sono in linea con quelli del 2014 – ha spiegato il coordinatore dell’Emporio Umberto Ottolina – a parte una leggera riduzione nel settore salumi e latticini e una crescita importante della frutta e verdura». Il 71% dei beni sono donazioni di aziende. Poi durante l’anno ci sono le raccolte alimentari nei supermercati – nel 2015 tre – che hanno raccolto 428 quintali di prodotti per famiglie e 66 per neonati. Oltre alla merce, importante è anche la raccolta fondi rinforzata dalla campagna «Aiutaci a riempirlo», promossa in occasione della visita di Papa Francesco e che ha portato a donazioni per 87 mila 936 euro. A questi si affianca la raccolta fondi da rete Emporio (26 mila 631 euro), da rete Caritas (32 mila 930 euro) e da Adotta una famiglia (13 mila 875 euro).

Il 2016 già ha portato con sé una novità: l’apertura dell’Emporio praticamente tutti i pomeriggi della settimana. Anche per quanto riguarda le donazioni, lo scorso 15 marzo i ragazzi della Consulta delle scuole superiori in una sola giornata hanno raccolto 220 scatole di prodotti, equivalenti a una normale raccolta di un giorno in un supermercato. Persino l’associazione che ruota intorno al tempio buddhista cinese di piazza del Mercato Nuovo ha fatto un’importante donazione, nonostante la popolazione orientale non usufruisca del servizio Emporio.

A testimoniare l’eccezionalità dell’esperienza dell’Emporio di Prato è stato il professor Stefano Zamagni, tra i più noti economisti italiani, specializzato nel terzo settore: «L’assistenzialismo offre un aiuto materiale ma toglie la libertà. Il supermercato solidale va nella direzione opposta, lasciando la libertà di scelta, creando una reciprocità fondamentale per il sostegno del welfare – ha spiegato -. La realtà dell’Emporio è un punto di riferimento nazionale, la sua “rivoluzione” sta nell’applicazione della sussidiarietà circolare, cioè pubblico, privato e terzo settore al lavoro insieme per un obiettivo comune. È questa la frontiera verso cui nel tempo tutti dovranno andare». Presente all’esposizione dei dati anche Silvia Bocci per la Fondazione Cassa di Risparmio di Prato. Il supermercato solidale è infatti promosso da Diocesi, Comune, Provincia e Fondazione.

Alice Politano