Toscana
Emergenza casa, la Regione ha un piano
Innanzitutto il bando per affitti a costo intermedio. È lo strumento che dà concretezza al concetto di politica sociale della casa. Interessa infatti fasce sociali notevoli, ma sin qui escluse da ogni provvedimento, perché collocate appena al di sopra delle soglie minime per l’accesso agli alloggi popolari, eppure impossibilitate a muoversi, visti i prezzi, nel libero mercato. È il caso di giovani coppie, single, immigrati, studenti. I 50 milioni di euro previsti da questo programma sono destinati alla realizzazione di immobili in edilizia agevolata (cioè con contributo pubblico) che dovranno però essere immessi sul mercato a canone controllato (con riduzioni di almeno il 2530 per cento rispetto ai canoni fissati dai patti territoriali Enti locali, proprietà edilizia e sindacati). Gli interventi saranno in gran parte di riqualificazione o recupero: saranno quindi privilegiate aree dismesse. Interi tasselli inutilizzati di città saranno quindi recuperati e valorizzati e vi saranno anche realizzati, sempre con i fondi regionali, spazi collettivi e aree verdi. Il bando per l’accesso a questi fondi sarà pubblicato entro l’estate. Lo gestiranno i comuni. E saranno gli enti locali, area per area, a definire l’entità dell’affitto: comunque ridotto di almeno il 25% rispetto ai canoni fissati dai patti territoriali.
In secondo luogo è stata predisposta la sperimentazione di forme di autorecupero. Si tratta di una forma innovativa di intervento che vede la partecipazione sinergica di domanda e offerta. Immaginiamo che un ente (un comune, la chiesa, la locale Misericordia) abbia la disponibilità di un immobile dismesso e non sia in grado, autonomamente, di ristrutturarlo. In virtù del contributo regionale, e dell’intervento del Comune interessato il proprietario accetta di far attuare l’intervento di recupero ad una cooperativa di soggetti autoorganizzati che diviene locataria dell’immobile pagando però un canone ribassato. È questa in sintesi la forma di autorecupero che viene finanziata dal piano regionale: in sostanza si permette al futuro inquilino, o meglio alla cooperativa di inquilini, in accordo con la proprietà, di intervenire direttamente sull’immobile per ristrutturarlo, e quindi per renderlo rapidamente abitabile. Si tratta di una operazione vantaggiosa sia per il proprietario, che può rendere utilizzabile un immobile altrimenti abbandonato, sia per gli affittuari, che possono garantirsi l’alloggio a prezzi ribassati. L’intervento regionale (15 milioni di euro stanziati) è finalizzato a sostenere sia il proprietario, negli interventi di recupero, sia le cooperative di affittuari.