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EMERGENZA ASIA: L’APPELLO DELLA CARITAS
«La situazione è gravissima. C’è bisogno della solidarietà di tutta la comunità internazionale. Anche perché una tragedia di così vaste proporzioni non si era mai verificata. Neanche in zone come queste, non nuove a devastanti cicloni e terremoti». Così la rete internazionale delle Caritas all’indomani del maremoto che ha coinvolto un’area di 6.000 chilometri e sei meridiani, originato da un terremoto di magnitudo 9 della scala Richter.
Il network ha già compiuto un’analisi di tutti i paesi colpiti dal maremoto. Quelli che versano in condizioni più gravi sono Indonesia, Sri Lanka e India.
In India le diocesi della costa sud-orientale hanno aperto scuole e chiese per accogliere gli sfollati. Oltre ai 5.000 morti stimati, sono moltissime le persone disperse. Sono stati organizzati dei centri per la distribuzione di viveri. Caritas India ha inviato alcuni operatori a Chennay, un centro della costa, per monitorare la situazione.
In Indonesia le vie di comunicazione sono interrotte. Un delegato di Caritas India vi si recherà domani per valutare la situazione. Nell’isola di Sumatra, a nord del paese, le difficoltà sono ancora maggiori poiché si tratta di una zona presidiata dal Governo a causa della presenza di indipendentisti. È dunque difficile muoversi liberamente.