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ELUANA ENGLARO: DALLA TORRE (GIURISTA), «DOPO IL PROVVEDIMENTO DI SACCONI LA LEGGE»

“In questa situazione di grande disorientamento nel nostro Paese a livello non solo di opinione pubblica, ma anche di modalità di comportamento delle strutture sanitarie, l’atto di indirizzo del ministro Sacconi è un provvedimento importante e significativo, tenendo conto che la alimentazione e l’idratazione non costituiscono terapia e quindi non possono essere assimilate ad accanimento terapeutico”. È l’opinione del giurista Giuseppe Dalla Torre, rettore della Lumsa, sull’atto di indirizzo del ministero del Welfare che definisce “contra legem” l’interruzione dell’idratazione e dell’alimentazione delle persone in stato vegetativo, se eseguita all’interno delle strutture del Servizio sanitario nazionale, sia quelle pubbliche sia quelle private convenzionate o accreditate. “Mi sembra un atto significativo anche perché abbiamo assistito in questi ultimi tempi di fronte al caso Englaro – prosegue Dalla Torre – al rifiuto di diverse strutture sanitarie di diverse regioni di farsi carico di quelle che sono le volontà del padre della ragazza”. Anche se la casa di cura “Città di Udine” terrà domani mattina, nel capoluogo friulano, un incontro con i giornalisti sulla vicenda di Eluana Englaro, dove la donna potrebbe essere trasferita, “il fatto che si sia trovata una oggettiva difficoltà a dar seguito finora agli intendimenti del padre di Eluana dimostra – sostiene Dalla Torre – che esiste a livello di opinione pubblica, di corpo sociale e di strutture sanitarie una cultura della vita che è forte. In particolare, è molto sentita tra gli operatori sanitari per i quali non è accettabile l’idea che proprio loro dovrebbero intervenire per mettere fine alla vita di Eluana quando il loro operato è per la vita e non per la morte”. Da questo punto di vista, “l’atto di indirizzo del ministero è un provvedimento importante”. Certo, conclude il rettore della Lumsa, “poi dovrebbe essere seguito da un intervento più definitivo e stabile quale quello del legislatore, auspicato soprattutto dopo la sentenza della Cassazione proprio sul caso Englaro”.Sir