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Elezioni Ue: appello di 21 capi di Stato. «L’Europa è la migliore idea che abbiamo mai avuto»

«L'Europa è la migliore idea che abbiamo mai avuto», scrivono i leader di Bulgaria, Repubblica Ceca, Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Austria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia e Finlandia in questa iniziativa senza precedenti. Mancano le firme solo dei reali che tradizionalmente non sottoscrivo dichiarazioni politiche.

Ventuno capi di Stato europei hanno sottoscritto un «Appello congiunto al voto per le elezioni europee del maggio 2019» pubblicato oggi, festa dell’Europa. «L’Europa è la migliore idea che abbiamo mai avuto», scrivono i leader di Bulgaria, Repubblica Ceca, Germania, Estonia, Irlanda, Grecia, Francia, Croazia, Italia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Austria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia e Finlandia in questa iniziativa senza precedenti. «L’integrazione europea ha aiutato a realizzare la secolare speranza di pace in Europa dopo che il nazionalismo sfrenato e altre ideologie estremiste avevano portato l’Europa alla barbarie di due guerre mondiali». Di qui l’invito all’«impegno attivo» «per la grande idea di un’Europa pacifica e integrata», senza «dare per scontate la pace e la libertà, la prosperità e il benessere».

In questo contesto «le elezioni del 2019 hanno un’importanza speciale: siete voi, cittadini europei, a scegliere quale direzione prenderà l’Unione europea». Quindi l’appello «a tutti i cittadini europei che hanno diritto a farlo affinché partecipino alle elezioni per il Parlamento europeo a fine maggio prossimo». I Presidenti richiamano quindi i «principi di libertà, uguaglianza, solidarietà, democrazia, giustizia e lealtà all’interno e tra i suoi membri», che sono alla base dell’Ue.

«Ormai da tempo per molti in Europa, soprattutto tra le nuove generazioni, la cittadinanza europea è divenuta una seconda natura. Per loro non è una contraddizione amare il proprio villaggio, la propria città, regione o nazione ed essere al contempo convinti europeisti», si legge nell’«Appello», disponibile nella versione italiana sul sito del Quirinale. Il testo parla delle «grandi sfide» di questi mesi con cui è confrontata l’Unione: «alcuni parlano di ridimensionare certe tappe dell’integrazione, come la libertà di movimento o di abolire istituzioni comuni»; «uno Stato membro intende lasciare l’Unione»; «altri invocano maggiore integrazione all’interno dell’Unione o dell’Eurozona oppure un’Europa a più velocità». Nonostante le diversità di vedute su questi punti, «tutti noi siamo d’accordo che l’integrazione e l’unità europea sono essenziali e vogliamo che l’Europa continui come Unione». «Solo una comunità forte sarà in grado di affrontare le sfide globali dei nostri tempi», scrivono ancora i leader europei: cambiamenti climatici, terrorismo, globalizzazione economica e migrazioni, sfide che «non si fermano ai confini nazionali» e che si potranno affrontare «solamente lavorando insieme come partner uguali al livello istituzionale». Serve perciò un’Ue «forte, dotata di istituzioni comuni, che riesamina costantemente con occhio critico il proprio lavoro ed è in grado di riformarsi, costruita sui propri cittadini e che ha nei suoi Stati membri la propria base vitale».

«La nostra Europa unita ha bisogno di un voto forte da parte dei popoli, ed è per questo che vi chiediamo di esercitare il vostro diritto a votare. È un voto sul nostro comune futuro europeo». Termina con questo appello la lettera che 21 capi di Stato hanno sottoscritto per invitare i propri cittadini alle urne il 23-26 maggio. I leader affermano la necessità «di un vivace dibattito politico su quale sia la direzione migliore per il futuro, a partire dalla base fornita dalla Dichiarazione di Roma del 25 marzo 2017». Ritengono inoltre che l’Europa sia «in grado di sostenere il peso di un dibattito che includa un’ampia gamma di opinioni e di idee», senza tuttavia «ritornare a un’Europa nella quale i Paesi siano avversari piuttosto che partner alla pari». Come spiega il sito del Frankfurter Allgemeine Zeitung, su cui l’Appello è stato pubblicato già nella serata di ieri, «l’iniziativa è stata lanciata all’inizio dell’anno dal presidente federale tedesco Frank-Walter Steinmeier» che vi ha lavorato insieme ai presidenti di Austria (Alexander van der Bellen), Italia (Sergio Mattarella), Grecia (Prokopios Pavlopoulos) e Finlandia (Sauli Niinistö). La lettera è stata sottoscritta dai capi di Stato di tutti gli Stati Ue, precisa sempre il Faz, «ad eccezione dei capi coronati, che tendono ad astenersi da dichiarazioni politiche».

Il testo dell’appello sul sito del Quirinale