Toscana
Elezioni, Toscana senza grandi sorprese
Se a Milano l’exploit di Pisapia ha sorpreso un po’ tutti i commentatori, in Toscana il voto non ha riservato grosse sorprese. Il centrosinistra si riporta a casa quasi tutte le amministrazioni uscenti, mentre il centrodestra non riesce a riconquistare Arezzo (confermato il sindaco uscente Giuseppe Fanfani), né a sfondare alla provincia di Lucca. Si riprende Pontremoli, dopo le dimissioni della precedente amministrazione di centrosinistra, ma perde la roccaforte Orbetello, dove non si è ripresentato il ministro Altero Matteoli, e Castiglion della Pescaia, retta per due mandati da Monica Faenzi e che sembrava destinata alla sua vicesindaco. Qui, come è noto, la lista del Pdl è stata esclusa dal voto e la Faenzi ha invitato all’astensione, sperando nell’annullamento della consultazione, grazie ai ricorsi presentati contro una delle due liste in corsa. L’affluenza è stata molto bassa (il 51,2%, meno 31 punti percentuali rispetto al 2006), ma il 94,76% dei votanti ha scelto l’ex sindaco Giancarlo Farnetani del centrosinistra.
Per lo schieramento di centrodestra è andata male anche a Siena, dove il candidato di centrosinistra Franco Ceccuzzi è stato eletto al primo turno (del resto qui non si è mai arrivati al ballottaggio) con lo sfidante ufficiale Pdl Alessandro Nannini fermo ad un modesto 18,23% e con il candidato del terzo polo Gabriele Corradi padre del giocatore dell’Udinese che ottiene un buon risultato (16,73%).
Il centrodestra si può consolare con il ballottaggio imposto a Grosseto all’uscente Emilio Bonifazi, anche se con poche possibilità di riprendersi il Comune che per due mandati fu guidato da Alessandro Antichi. Il 29 e 30 maggio Bonifazi, che ha scelto di allearsi con l’Udc, partirà infatti con dieci punti di vantaggio e può sperare di recuperare un po’ a sinistra, dove Cristina Citerni ha ottenuto un buon 8,04%. Tutto a sinistra il ballottaggio a Montevarchi fra il candidato espressione di Pd-Idv-La sinistra più due liste civiche (Grasso) e Caciulli, rappresentante di Sel, Federazione della sinistra, e altre civiche. Qui può festeggiare Luciano Bucci, espressione di Prima Montevarchi e Lega, che si piazza al terzo posto con un buon 16.6% battendo il candidato ufficiale del centro-destra Mauro Bindi (Pdl, Udc, La destra, Lista indipendente-Nuovo Psi), che ottiene un modesto 11,95%. A Sansepolcro si annuncia un ballottaggio molto equilibrato tra Daniela Frullani (centrosinistra) e Fabrizio Innocenti (centrodestra). Molto dipenderà da chi ha votato per Danilo Bianchi, l’ex sindaco di Anghiari estromesso dal Pd, che con Idv e sinistra estrema ha raccolto il 25,87%.
Anche nei comuni con meno di 15 mila abitanti, dove si votava con turno unico, sono poche le sorprese, spesso legate a situazioni molto locali. A Buti il candidato di centrosinistra ha vinto solo per 30 voti (45,4% – 44,5%). A Scansano, per effetto di una forte frammentazione Sabrina Cavezzini (centrosinistra) conquista il comune con appena il 32,5% dei consensi. A Gavorrano l’ex-sindaco dimissionario Massimo Borghi, alla guida di una civica di centrosinistra, ha battuto il candidato «ufficiale» Francesca Mondei, ma sulla sua poltrona pende il problema della ineleggibilità, non avendo chiesto in tempo l’aspettativa al Comune di cui è dipendente. In alcuni casi il confronto è stato tra liste civiche, come a Capraia Isola (387 elettori), dove un assessore, Gaetano Guarente (padre del giocatore del Siviglia) ha battuto il sindaco uscente Maurizio Della Rosa.
Tra le novità del voto quello dei «grillini» che entrano per la prima volta in alcuni comuni della Toscana (Arezzo, Figline) e comunque prendono buone percentuali che li potrebbero far entrare al secondo turno anche in altri comuni come Grosseto.
La Provincia di Lucca resta al centrosinistra. L’uscente Stefano Baccelli (Pd, Italia dei Valori, Sel, Fed.Sinistra, lista Cittadini per Baccelli, Pensionati Democratici, Pri e Socialisti Uniti) ha raccolto il 54,9% contro il 40,9% del più accreditato sfidante Gabriele Brunini (Pdl, Lega Nord, La Destra, Udc e lista Fai la Provincia con Brunini). Baccelli quindi è riconfermato presidente anche con un sensibile aumento di voti rispetto al 2006 (quando si fermò al 53,2%). Nel centrodestra c’è grande delusione per questa sconfitta, non causata per altro da una fuoriuscita di voti a favore del Terzo polo (Giuliana Baudone candidata presidente) che si attesta ad un modesto 3% (l’Udc però sosteneva Brunini e non era nel Terzo polo).
Nella moderata provincia lucchese, fissatasi così nell’immaginario collettivo da decenni, il Partito Democratico registra il 29.2% mentre il Popolo delle Libertà il 24,5%. Percentuali davvero simili, per tradizione, ad altre zone della Toscana (poi Fed. Sinistra e Sel di Vendola, che correvano separati, insieme fanno il 14%). Ma se da una parte per l’amministrazione i cittadini della provincia di Lucca hanno scelto la continuità premiando Baccelli, dall’altra nei pesi delle forze politiche in campo lo sconvolgimento è sotto gli occhi di tutti e ribalta equilibri consolidati. Questo sconvolgimento sorprende soprattutto in due comuni, il Comune di Lucca e il Comune di Viareggio, entrambi amministrati dal centrodestra. Nel Comune capoluogo il centrosinistra per la prima volta sfonda con il 57,8% (una percentuale così alta non è mai stata registrata neanche dal centrodestra) contro il 37,4% del centrodestra. Percentuali simili anche a Viareggio. Non sono elezioni comunali, c’è una minore affluenza rispetto alle elezioni per il sindaco, ma certo sono dati pesantissimi.
Il candidato presidente Gabriele Brunini già alle 17.50 di lunedì, con solo 1/3 dei seggi scrutinati, ha riconosciuto ufficialmente la sconfitta e ha fatto i complimenti a Baccelli anche se, ha dichiarato, «a Lucca pensavo ad un risultato diverso per la sua storia». Baccelli si è detto non solo «orgoglioso ed entusiasta» ma anche «commosso». Brunini dal canto suo rivendica un buon successo personale, preannuncia opposizione dura in consiglio provinciale e soprattutto il proprio contributo alla ricostituzione a Lucca di un centrodestra più competitivo in vista delle comunali del 2012.
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Comuni sotto i 15 mila abitanti
Erano ventisei i comuni toscani sotto i 15 mila abitanti che erano interessati da questa tornata. Considerando anche i 7 comuni sopra ai 15 mila abitanti (tra cui i 3 capoluoghi) e la Provincia di Lucca, complessivamente erano chiamati alle urne, 400 mila toscani, circa al 13,7% del corpo elettorale regionale.
Una delle novità di questa tornata è la riduzione di consiglieri e assessori, introdotta da un apposito decreto nel 2010. Complessivamente, per i 33 Comuni interessati dal voto si è passati da 618 consiglieri a 481 con un «taglio» di 137 unità, mentre il numero massimo consentito di assessori comunali passerà da 212 a 151 con una diminuzione di 61 unità.
Ecco il quadro dei risultati, con accanto al nome del Comune, la percentuale dei votanti. Abbiamo indicato in grassetto il nome del sindaco eletto. Tra parentesi, voti, percentuale e seggi ottenuti da ciascuna lista.