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ELEZIONI REGIONALI, MONS. CROCIATA: APPELLO A RESPONSABILITA’ E PARTECIPAZIONE

“Un appello alla responsabilità, a vivere con grande coscienza civica e credente questo momento importante di partecipazione”. A lanciarlo è stato oggi mons. Mariano Crociata, segretario generale della Cei, rispondendo alle domande dei giornalisti durate la conferenza stampa di presentazione del Comunicato finale del Consiglio episcopale permanente. Interpellato sulla prossima scadenza elettorale, mons. Crociata l’ha definita “Un momento importante di vita sociale, civile, politica, di espressione più alta della partecipazione dei cittadini”. Per questo, ha aggiunto, le prossime elezioni regionali, come altri kmomenti analogni, vano affrontati “con senso di responsabilità per la vita pubblica”. Interpellato su eventuali “indicazioni” della Cei, mons. Crociata ha ricordato che la Chiesa “guarda alle esigenze generali più importanti”, ed esorta a “seguire criteri che permettano la realizzazione del bene più grande del Paese, delle regioni e delle realtà interessate dal momento elettorale”. Due i riferimenti: il recente discorso del Papa agli amministratori di Roma e del Lazio, in cui Benedetto XVI ha ricordato che “la persona è il centro dell’azione politica”, e che “la sua crescita morale e s spirituale deve essere la pria preoccupazione di chi ha la ersponasbilità della cosa pubblica”, e la prolusione del card. Bagnasco all’ultimo Consiglio permanente. “Seguire il bene comune”: “se questa deve essere la prima preoccupazione di chi amministra la cosa pubblica – ha spiegato mons. Crociata – la prima preoccupazione dei cittadini deve essere quella di eleggere persone che meglio rispondano al perseguimento di questo obiettivo”. E’ stato lo stesso presidente della Cei, nella sua prolusione, ha ricordato mons. Crociata, ad elencare i “criteri” ispiratori per realizzare il “sogno” di una generazione nuova di “italiani e cattolici”, anche in politica: “la vita umana comunque si presenti e ovunque palpiti, la famiglia formata da un uomo e una donna e fondata sul matrimonio, la responsabilità educativa, la solidarietà verso gli altri, il lavoro”. Quanto alle scuole di formazione socio-politica promosse in ambito cattolico, mons. Crociata ha risposto ai giornalisti che “non +èm mai stata dimenticata l’attenzione a questo ambito: tante scuole hanno continuato a svolgere la loro attività”. Mons. Crociata ha comunque assicurato che “torneranno ad essere oggetto” dell’attenzione dei vescovi, “sulla scia dell’attuazione degli Orientamenti pastorali sull’educazione, di cui l’ambito socio-politico è un ambito importante, specialmente per noi credenti, e anche nel quadro della ripresa di attenzione alla questione meridionale come attenzione al cammino e allo sviluppo del Paese nella sua interezza”, al centro del documento su Chiesa e Mezzogiorno.“Laddove ci sono strutture che hanno dato lavoro fino ad ora, credo sia auspicabile che si continui a cercare il modo perché il lavoro sia assicurato ancora”. Con queste parole mons. Crociata, segretario generale della Cei, ha risposto alle domande dei giornalisti sulla questione degli stabilimenti Fiat a Termini Imerese e su altre emergenze occupazionali. Quello della Cei, ha spiegato mons. Crociata è “un incoraggiamento ad assicurare e a far crescere posti di lavoro”: “Credo sia auspicabile per tutti – ha aggiunto – affrontare il dramma delle famiglie che oggi si ritrovano in mezzo ad una strada. E’ un grido da raccogliere, e occorre trovare le vie giuste”. “Nel riconoscere le difficoltà e nel rispetto delle responsabilità”, i vescovi italiani rivolgono dunque “un incoraggiamento perché il lavoro sia mantenuto e accresciuto”. Quanto all’analisi sullo stato attuale della crisi, per mons. Crociata “ci sono segnali di ripresa sul piano finanziario, ma sul piano più socialmente economico i problemi sono ancora presenti”; tra questi, la disoccupazione e la mancanza di lavoro. “Nel salutare con soddisfazione quanto di positivo si sta facendo”, i vescovi raccomandano di “fare attenzione che le fasce maggiormente in difficoltà non continuino a soffrire troppo a lungo”, In particolare, nel Mezzogiorno “occupazione e salario sono questioni fondamentali per chi lavora”.Sir