L’astensionismo denuncia la mancata coscienza del ruolo che l’Europa dovrebbe avere e potrebbe avere per le sfide mondiali – solo un’Europa più unita e più stabile può affrontare le grandi domande del mondo e del ruolo che l’Europa ha per la vita concreta locale dei singoli cittadini. Lo ha detto mons. Aldo Giordano, osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa, in una intervista a Radio vaticana sulle elezioni europee. Mons. Giordano ha poi sottolineato che l’astensionismo denuncia anche la lontananza di fatto tra cittadini europei e istituzioni. Quindi c’è una mancanza di informazione ma anche una mancanza di fiducia per ciò che avviene a livello globale, che sembra poco controllabile. Questo è un dato che deve far riflettere l’Europa. Non solo: tra i problemi dell’Unione europea c’è anche una politica forse lontana dalla gente… Forse ha osservato mons. Giordano – c’è troppa ideologia e questo porta a votare per l’Europa pensando alle situazioni locali. Credo ci sia questo condizionamento. Invece, c’è forse poca idealità; occorrerebbe rilanciare l’ideale dell’Europa com’era nelle origini, cioè rilanciare un’Europa capace di affrontare le questioni mondiali con una visione, con una prospettiva e questo, invece, sembra mancare. E’ una riflessione che l’Europa deve fare. Per giunta se l’Ue appare troppo burocratica, se appare qualcosa di troppo farraginoso, certamente questo non entusiasma i popoli e tantomeno i giovani. Come hanno votato i cattolici alle europee? Mi sembra ha detto mons. Giordano- che i cattolici da una parte siano molto sensibili su alcuni temi, pensiamo al tema della vita, che per noi è decisivo per il futuro stesso dell’umanità, al tema della famiglia, che noi riteniamo essere il fondamento della società; una grande parte dei cattolici è sensibile a votare persone che garantiscano un’attenzione a questi temi. D’altra parte, sappiamo che la tradizione cattolica è molto legata al tema della solidarietà. I cattolici vedono la fratellanza universale e non sopportano le ingiustizie, la fame nel mondo, e votano per chi è sensibile a queste tematiche. Non saprei dire dove si sia veramente indirizzato il voto cattolico, però direi che sono state queste due tendenze a indirizzarlo. Direi anche ha aggiunto – che la Chiesa cattolica, il cristianesimo in generale, sia una delle forze più attente al ‘fatto’ Europa. Io, dalla mia esperienza europea, posso confermarlo: la Chiesa ha una sensibilità, una sensibilità anche critica, cioè sui difetti dell’Europa, ma ha un’enorme sensibilità e non so se le istituzioni hanno coscienza di questo valore, di questa potenzialità della Chiesa nella costruzione europea.Sir