Mondo

Egitto, una road map per uscire dallo stallo istituzionale. L’impegno delle Chiese

«Costituzione sospesa, governo tecnico e poi nuove elezioni»: era sera inoltrata, ieri, quando il ministro della Difesa Abdel Fattah el Sissi ha annunciato la road map per far uscire l'Egitto dallo stallo istituzionale e per allontanare i rischi concreti di una guerra civile.

Il ministro, intervenuto in tv, era circondato da vertici militari, dai rappresentanti delle opposizioni, tra cui il loro portavoce Mohamed el Baradei, l’imam di Al Azhar, Ahmed el Tayyeb, e il capo della Chiesa copta, Papa Tawadros. Un’immagine di coesione e di chiaro sostegno alla rimozione del presidente della Fratellanza musulmana, dopo l’incontro tra tutte le parti.

Poco prima delle 19, ad anticipare al Sir i contenuti della attesa dichiarazione dell’Esercito era stato il portavoce dei vescovi cattolici egiziani, padre Rafic Greiche. «Le Forze armate saranno garanti della Road map per uscire dallo stallo istituzionale» erano state le parole del portavoce che aggiungeva: «L’Esercito non intende entrare in politica. Il presidente della Corte Costituzionale dovrebbe essere il presidente ad interim con tre o quattro personaggi molto noti e preparati».

Per il portavoce, «l’incontro con tutti i rappresentanti del popolo è stato il segno che l’Esercito ha preso già il controllo della situazione e che non si tratta di un golpe». Fiducia nell’operato dell’Esercito anche dalla segreteria del Patriarcato copto cattolico del Cairo, come affermato al Sir da padre Hani Bakhoum Kiroulos: «Siamo certi che mai l’esercito, il ministro della Difesa, del quale abbiamo grande stima, faranno qualcosa di male al popolo egiziano». Significativo, a riguardo, il tweet del Papa copto Tawadros II: «È meraviglioso vedere il popolo egiziano che – attraverso l’idea di Tamarod e i suoi giovani – si riprende in maniera pacifica la rivoluzione che gli è stata rubata».