Un frammento disperso della Bibbia più antica, il Codex Sinaiticus: lo ha scoperto nel monastero di Santa Caterina sul Sinai, in Egitto uno studente greco, Nikolas Sarris, durante le ricerche per il suo dottorato. Le origini del Codex sono poco conosciute. Qualcuno ha ipotizzato che sia stato scritto in Egitto, associandolo alle 50 copie della Bibbia commissionate dall’imperatore romano Costantino nel 300 d.c. in seguito ad una sua possibile conversione. Il documento fu ritrovato sempre nello stesso monastero da Konstantin von Tischendorf tra il 1844 e il 1859. In questo arco di tempo il filologo tedesco riuscì a rinvenire fogli di pergamena che hanno contribuito a riunire gran parte dell’Antico Testamento e tutto il Nuovo. Sarris ha riconosciuto casualmente il frammento della Bibbia del Sinai mentre esaminava una serie di fotografie di manoscritti presso la biblioteca del monastero, scoprendo tra l’altro che il frammento era stato riciclato per la rilegatura di un volume del 18° secolo. Dopo il rinvenimento Sarris ha contattato padre Justin, bibliotecario del monastero, che ha comprovato che si trattava di un pezzo di pergamena appartenente all’antica Bibbia. Del frammento trovato, solo una parte è visibile sulla superficie della rilegatura, ma le altri parti potrebbero trovarsi negli strati inferiori.Sir