Toscana

EGITTO, ACCORDO TRA GOVERNO E OPPOSIZIONI. BOMBA CONTRO CHIESA COPTA

È intitolata ai “martiri” la nuova giornata della protesta egiziana che anima oggi piazza Tahrir, nel centro del Cairo. Lì sono attese oltre un milione di persone, tra le quali numerosi cristiani copti che pregheranno per i defunti assieme ai musulmani. I copti proprio ieri sono stati vittima dell’ennesimo attacco a una chiesa di Rafah, nella Penisola del Sinai, colpita da un ordigno la cui esplosione fortunatamente non ha provocato vittime né feriti. Sul fronte politico, sono ormai smentite le notizie di dimissioni del presidente Mubarak dal suo partito, l’Npd, dal quale sono stati invece rimossi diversi rappresentanti, tra cui il figlio del Rais, Gamal. Intanto, si è svolta questa mattina la prima riunione per il dialogo di riconciliazione nazionale tra il vice-presidente Omar Suléiman e i partiti d’opposizione, tra i quali i Fratelli musulmani, durante la quale è stata decisa la costituzione di un comitato congiunto governo-opposizione per le riforme costituzionali entro marzo. Intesa anche sulla fine delle restrizioni al web e ai media imposte nelle ultime settimane nel Paese. Suleiman ha incontrato anche 6 rappresentanti dei manifestanti di piazza Tahrir. Dall’estero, la Casa Bianca plaude al dialogo e prende le distanze da quanto dichiarato dall’ambasciatore Usa in Egitto, che ieri aveva parlato di una necessaria presenza in carica di Mubarak per guidare la transizione. L’appello a una corretta evoluzione democratica è giunto oggi dall’Italia mentre il ministro della Difesa israeliano Barak ha fatto sapere che la rivolta in Egitto non costituisce un pericolo immediato per Israele. Per il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon le rivolte in Egitto e in altri Paesi nordafricani offrono “una buona lezione” per gli autocrati sparsi per il mondo. “I capi di governo – ha spiegato – dovrebbero sempre occuparsi di quanti non hanno ricevuto risposte per i loro bisogni e per il rispetto dei diritti umani”. (Fonte: Radio Vaticana)