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EDITORIA, FESMI: IL DECRETO È UN GRAVE DANNO PER IL MONDO DELLA SOLIDARIETÀ

“In assenza di un ripensamento radicale della misura adottata, le riviste della Fesmi si vedrebbero costrette a modificare la periodicità o addirittura a interrompere la loro attività, con grave danno non solo per gli enti che le editano ma anche per il mondo della solidarietà nel suo complesso e per i poveri del mondo, a servizio dei quali le riviste Fesmi vogliono operare”. In una nota diffusa oggi, la Fesmi (Federazione stampa missionaria italiana) interviene nel dibattito sul decreto ministeriale che ha soppresso le tariffe agevolate postali per tutta l’editoria libraria, quotidiana e periodica. “Nonostante il decreto specifichi che un successivo provvedimento potrebbe stabilire ulteriori agevolazioni – si legge nella nota -, ciò comporterà inevitabilmente un periodo di ‘vacatio’ tra l’entrata in vigore del primo e l’eventuale successivo”. Contro tale “sciagurata decisione”, che porterà ad un aumento medio “tra il 100 e il 500% per ogni singola spedizione”, la Fesmi ricorda che “si sono pronunciate moltissime voci del no profit e dell’editoria” e anche la Fesmi “si associa alla protesta, in unione con l’Ufficio missionario nazionale della Cei, l’agenzia Misna e l’Uspi (Unione stampa periodica)”.La Fesmi, inoltre, aderisce all’iniziativa del settimanale ‘Vita”, con la quale “le organizzazioni del no profit si appellano al governo affinché vengano immediatamente adottate delle misure che evitino un vertiginoso aumento del budget delle spedizioni”. In particolare, la Federazione osserva che tale decreto va a colpire: “riviste di attualità missionaria e internazionale che da decenni svolgono un ruolo di informazione alternativa che costituisce un patrimonio culturale e sociale per tutta la comunità nazionale”; “l’attività di fund raising che, accanto alla sensibilizzazione missionaria, molte delle pubblicazioni svolgono sul territorio nazionale. Da questo punto di vista, conclude la nota, “viene anche pregiudicata la cosiddetta fidelizzazione tra le congregazioni missionarie e i loro benefattori”.Sir