Toscana

EDILIZIA SCOLASTICA, IN TOSCANA SERVONO 1,5 MILIARDI; LUNEDI INIZIO ANNO IN VIDEOCONFERENZA

”L’edilizia scolastica potrebbe far ripartire lo sviluppo e dare una spinta sostenibile all’economia dell’Italia, se solo si ricordasse che il fabbisogno per le manutenzioni nelle scuole italiane ammonta a 26 miliardi di euro: tante imprese potrebbero trovare lavoro aiutando sia l’economia a riprendersi, sia le scuole ad avere ambienti più accoglienti”.Così Stella Targetti, assessore toscano all’Istruzione nonché presidente della Commissione Istruzione presso la Conferenza delle Regioni, lanciando il risultato di una ricerca conclusa nei giorni scorsi, dagli uffici della Regione Toscana, sull’edilizia scolastica italiana. La stima di 26 miliardi – il calcolo deriva da una simulazione sul patrimonio edilizio scolastico italiano basata su rilevazioni nelle Province e riguarda sia il patrimonio scolastico delle Province che quello dei Comuni italiani – si compone di un 60% (15,6 miliardi) da destinarsi ad adeguamenti per la sicurezza; di un 25% (6,5 miliardi) per nuove costruzioni, ristrutturazioni e ampliamenti; di un 15% (3,9 miliardi) per migliorare l’efficienza energetica.“In un’Italia dove si cementifica senza riguardo e con un consumo insostenibile di territorio – commenta Targetti – i 45.737 edifici scolastici sparsi per l’intera nazione potrebbero essere la vera occasione per alimentare una economia dalle caratteristiche di assoluta sostenibilità e utilità. Investire sull’edilizia scolastica consentirebbe un evidente valore aggiunto per l’intera società”.Nella sola Toscana (2.600 edifici scolastici) il fabbisogno di risorse per l’ edilizia scolastica sfiora il miliardo e mezzo di euro: 887 milioni circa (il 60%) servirebbero per adeguamenti nella sicurezza; altri 370 milioni (il 25%) per nuove costruzioni e ristrutturazioni mentre il restante 15% (circa 222 milioni) per migliorare l’efficienza energetica nelle scuole toscane.Molti edifici scolastici toscani (il 28,3% e in cifra assoluta 737) risultano costruiti fra il 1961 e il 1975; altri 642 (il 24,7%) dal 1976 in poi. Dal dopoguerra (1946) fino agli anni del boom economico (1960) risultano costruiti, in Toscana, 400 scuole (il 15,4%). Altre 222, risalendo nel tempo, risalgono al periodo 1921-1945 (in percentuale l’8,5%).109 sono in Toscana le scuole (il 4,2%) costruite fra il 1900 e il 1920. Se di 338 edifici scolastici (il 13%) si ignora l’anno di costruzione, di 81 (3,1%) si sa che sono stati costruiti fra il 1800 e il 1899. Le scuole toscane costruite prima del 1800 sono 71: in percentuale il 2,7%.Negli uffici regionali è depositata, in un apposito Archivio, la situazione sui singoli edifici scolastici toscani: ciò per quanto concerne soffitti e controsoffitti, parapetti e cornicioni, rivestimenti e infissi, arredi e apparecchiature, impianti. Dal 1996, anno di approvazione dell’anagrafe nazionale degli edifici scolastici, ad oggi ben 1.641 scuole toscane (su 2.600) sono state interessate a interventi manutentori: in 909 casi la manutenzione è stata straordinaria.Si parlerà certo anche di questo, ma anche dei problemi più complessivi della scuola di ogni ordine e grado, questo lunedì 12 settembre 2011 a Firenze in via Cavour 15 presso la sede dell’UNCEM (Unione Nazionale Comuni Enti Montani) alle ore 11. Su iniziativa della sezione toscana dell’Unione, presieduta da Oreste Giurlani, è convocata una conferenza stampa per l’inaugurazione dell’anno scolastico 2011-2012. Interviene Stella Targetti, assessore regionale toscana all’Istruzione. Saranno collegate in videoconferenza, per il saluto dell’assessore Targetti, tutte le scuole montane aderenti a due progetti regionali (Errequ@dro e Pegaso): alunni e insegnanti di piccole scuole della montagna toscana, “a dimostrazione – scrive Giurlani nella lettera di invito – di come il piccolo sia una risorsa per l’intero territorio quando innovazione, sussidiarietà e progettualità si incontrano”. (Mauro Banchini)