A una settimana dall’avvio dei suoi lavori nel monastero italiano di Bose, che dureranno fino al 27 maggio prossimo, la Commissione ARCIC III per il dialogo tra la Chiesa cattolica e quella anglicana ha completato la parte introduttiva del proprio ordine del giorno discutendo, tra venerdì e sabato, documenti sulla storia delle due precedenti commissioni, ARCIC I e ARCIC II e affrontando questioni di ecclesiologia e etica. Parte del mandato di ARCIC III è di diffondere il lavoro della precedente commissione ARCIC II e, a questo proposito, suor Teresa Okure della Nigeria e il vescovo Nkosinathi Ndwandwe hanno parlato di come l’Africa ha reagito al lavoro dell’ARCIC II mentre il vescovo suffragano di Toronto Linda Nicholls ha raccontato della situazione in Nord America. Dell’Europa si è occupato il dottor Paul Murray che ha stimolato la discussione sul cosiddetto receptive ecumenism. Questo ecumenismo ha detto – non ha come scopo principale di convincere l’altro. Ha l’obiettivo di chiederci come, di fronte all’altro, siamo chiamati a convertirci per abbandonare modi che rallentano il nostro sviluppo ed arrivare a una più grande abbondanza di vita, una qualità più profonda di cattolicità. I membri della commissione trascorreranno i prossimi due giorni in piccoli gruppi, sviluppando piani di lavoro per i vari compiti contenuti nel mandato della ARCIC III.Sir