Vita Chiesa

ECUMENISMO, PATRIARCA BARTOLOMEO: UNITÀ, DONO DA CHIEDERE UMILMENTE

Mettere al bando gli atteggiamenti di “impazienza” per la lunghezza del viaggio ecumenico, di “frustrazione” per i risultati mancati e di “orgoglio” e “arroganza” per imporre le proprie idee. L’unità della Chiesa “alla quale noi aspiriamo è un dono che viene dall’alto e che dobbiamo cercare con costanza e pazienza”. Con queste “indicazioni di stile”, il Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, si è rivolto ai 120 membri – teologi e studiosi delegati di tutte le Chiese cristiane del mondo – che compongono la Commissione “Fede e Costituzione”. Al Patriarca il compito di aprire questo pomeriggio a Creta la sessione plenaria dell’organismo di dialogo teologico che fa parte del Consiglio ecumenico delle Chiese. “L’unità della Chiesa – ha detto Bartolomeo I – è una ricerca che non finisce mai, un viaggio che si persegue sempre”. Questa constatazione “esige da noi una capacità di pazienza, piuttosto che di impazienza. Non dovremmo pertanto essere frustrati dai nostri limiti umani che sono spesso la causa dei nostri disaccordi e delle nostre divisioni. La nostra ricerca, in corso e persistente, dell’unità testimonia il fatto che ciò che noi cerchiamo si produrrà ai tempi di Dio e non ai nostri tempi“.Il Patriarca aggiunge: “Se dunque l’unità è un dono di Dio, allora essa esige un sentimento profondo di umiltà e non una insistenza orgogliosa, qualunque essa sia”. Significa essere capaci di “apprendere dagli altri”. “Il fatto di imporre agli altri le nostre visioni, siano essere conservatrici o liberali – ha proseguito il Patriarca -, è una manifestazione di arroganza e di ipocrisia. Al contrario, l’umiltà autentica esige da noi senso di apertura al passato e al futuro”. Questo atteggiamento “ci permette di credere che la luce di Dio è più forte dell’oscurità in questo mondo e che Colui che è l’Alpha e l’Omega opera in noi e per noi per la salvezza del mondo e l’unità della Chiesa”. “Le nostre Chiese – conclude il Patriarca – sono chiamate ad un ministero ed una missione comune, proclamando ed incoraggiamento una visione del mondo nella quale l’autorità di Dio, l’autorità del Regno, guida i nostri passi e determina le nostre azioni”.Sir