Vita Chiesa

ECUMENISMO: MONS. MENNINI (NUNZIO), LA SFIDA COMUNE PER CATTOLICI E ORTODOSSI

Persistono difficoltà e ostacoli nel dialogo tra cattolici e ortodossi. Tuttavia il dialogo «non può ridursi agli incontri tra esperti». Perché c’è un attesa in Europa a cui rispondere ed è quella del cristianesimo, «come valore per tutti e per tutta la società» e come «un modello di umanità». Lo ha detto mons. Antonio Mennini, nunzio apostolico a Londra, ricevendo ieri dall’Istituto di studi ecumenici di Friburgo l’onorificenza della «Rosa d’Argento di San Nicola». Il riconoscimento gli è stato conferito soprattutto per il lavoro che il nunzio ha saputo svolgere a Mosca (dal 2002 al 2010) per la risoluzione dei «conflitti locali» ed un miglioramento delle relazioni tra ortodossi e cattolici. Il conferimento è avvenuto nell’ambito del primo incontro al vertice dei vescovi cattolici e ortodossi di Svizzera che si è svolto a Friburgo e nel corso del quale i presuli hanno discusso delle sfide pastorali ma hanno anche lasciato spazio allo scambio per la conoscenza reciproca e alla preghiera. In Svizzera, i cristiani ortodossi provenienti da differenti paesi dell’Est europeo sono sempre più numerosi: l’ultimo censimento federale del 2010 non dà dati attendibili ma risulta che i fedeli ortodossi in Svizzera hanno superato la cifra di 150 mila e la Conferenza dei vescovi ortodossi conta 7 presuli. «Non si possono nascondere le difficoltà e i problemi che esistono nel dialogo teologico in corso tra la Chiesa cattolica e le Chiese ortodosse – ha detto mons. Mennini ricevendo il premio -. Tuttavia credo che il dialogo interconfessionale non può essere ridotto agli incontri tra esperti in materia, sebbene ne rappresentino una parte importante. Non credo neanche che lo scopo di questo dialogo sia solamente la risoluzione delle dispute dottrinali. Amo piuttosto pensare al dialogo come ad un rapporto tra organismi viventi che si sviluppa su un tessuto di relazioni personali e istituzionali, contribuendo in questo modo a cercare di superare le antiche barriere e i pregiudizi per affrontare le sfide che pone la realtà». «In questi ultimi anni – ha osservato mons. Mennini – si è molto parlato delle sfide comuni che attendono i cristiani in un modo secolarizzato, a volte anticristiano». Sono sfide che chiedono ai cristiani «uno sforzo comune» volto a testimoniare Cristo nella società, «lasciando da parte le divergenze e gli ostacoli che ancora esistono tra loro». Ed ha concluso: «Nei miei anni di missione in Bulgaria e in Russia, ho più volte notato l’attesa della gente verso il cristianesimo; il cristianesimo come valore per tutti, per tutta l’umanità perché aiuta a vivere in una maniera più umana e indica un modello umanità». (Sir)