Vita Chiesa

ECUMENISMO: MESSAGGIO FINALE DELLA CONFERENZA ECUMENICA MONDIALE; IL MEA CULPA DELLE CHIESE

Le Chiese cristiane si impegnano insieme “a dare testimonianza del Vangelo a parole e nei fatti, ad essere comunità vive nelle opere e nell’insegnamento, a proclamare il Vangelo di Gesù a tutti, ad offrire ai giovani ruoli di responsabilità, ad aprire le porte agli stranieri, ad accogliere gli emarginati, ad impegnarsi per i sofferenti e per coloro che lottano per la pace e la giustizia”. E’ un impegno a 360 gradi quello sottoscritto ad Atene dai 650 partecipanti alla Conferenza ecumenica mondiale che dal 9 al 16 maggio ha riunito sui temi della evangelizzazione e della missione membri delle varie chiese cristiane: comunione Anglicana, Chiese dell’Ortodossia e della Riforma, ma anche e per la prima volta così numerose delegazioni della Chiesa Cattolica Romana e delle Chiese del vasto arcipelago pentecostale ed evangelicale.

“Ad Atene – si legge nel messaggio conclusivo diffuso oggi dal Consiglio mondiale delle chiese che ha promosso l’evento – abbiamo preso coscienza con dolore degli errori commessi nel passato ed abbiamo pregato affinché possiamo imparare da essi. Ci siamo resi conto anche di quanto poco abbiamo fatto per abbattere le barriere dell’esclusione e della emarginazione e quanto abbiamo tollerato l’uso di pratiche oppressive all’interno delle nostre società e nelle nostre chiese. Abbiamo realizzato in maniera rinnovata che la chiamata alla non-violenza e alla riconciliazione è il cuore stesso del messaggio evangelico”. Sir