Vita Chiesa

Ecumenismo, l’importanza di cercare ciò che unisce

di Stefano Liccioli

«Essere riuniti nella Tua mano» (Ez 37,17) è il versetto che contraddistingue la prossima settimana di preghiera per l’unita dei cristiani in programma dal 18 al 25 gennaio. Nelle diocesi toscane saranno molti gli appuntamenti ecumenici di preghiera, approfondimento e scambio di esperienze. 

Ma come sta andando realmente il dialogo tra i cristiani, anche nella nostra regione? Ne abbiamo parlato con tre persone che, a vario titolo, ci hanno indicato quali sono, a loro avviso, gli ostacoli, quali invece i punti di forza presenti sul cammino ecumenico.

«Di fronte alla varietà di confessioni e chiese in cui si declina in Italia e nel mondo l’annuncio del comune vangelo cristiano – afferma Erika Tomassone, pastora valdese di Pisa e Viareggio -, lo strumento del dialogo mi pare imprescindibile. Non una chiesa contro un’altra, ma cristiani e cristiane sinceramente impegnati a dialogare per conoscersi attraverso e oltre il velo dei pregiudizi e degli stereotipi». Erika Tomassone indica anche i fattori di unione e quelli di divisione: «Molte cose ci uniscono: la comune confessione di fede, la pratica della preghiera, la lettura della Bibbia, l’esercizio dell’amore del prossimo. Ci sono cose che dividono e non sembrano facilmente superabili, ma  la forma del dialogo  cercando terreni comuni resta  fondamentale. In particolare  per  l’Italia, in cui  le chiese diverse da quella Cattolica Romana sono minoritarie, è importante il dialogo reale perché le altre chiese non sono veramente  conosciute o lo sono solo in parte. Il dialogo serve anche a rendere credibile la testimonianza cristiana, l’annuncio di Cristo». La pastora valdese fa riferimento anche alla propria esperienza nel gruppo di impegno ecumenico di Pisa: «Riflettendo insieme è emersa una sfida comune interessante: l’attenzione alle chiese ed ai gruppi formati da persone di altri paesi e che  spesso non hanno un luogo per pregare insieme o celebrare i culti e le messe. In questi casi si tratta di andare oltre la concessione di uno spazio di culto, ma anche di incontrare questi fratelli e sorelle in Cristo ed essere arricchiti dal loro contributo spirituale». Alla domanda su quale possa essere un campo di lavoro condiviso da tutti i cristiani, al di là delle differenze, ecco il suo suggerimento: «Se l’impegno per i poveri passa spesso per canali che ogni chiesa ha attivato per conto suo ormai da anni – conclude Erika Tomassone -, un terreno comune relativamente recente è la preghiera e la lettura della Bibbia: spezzare insieme la Parola, arricchisce la fede gli uni degli altri. La preghiera comune porta verso Dio le preoccupazioni e i coinvolgimenti comuni: la pace nel mondo, la salvaguardia del creato, l’accoglienza dello straniero. In un mondo fortemente polarizzato l’esempio di diversità in dialogo sincero è una testimonianza che può essere forte».

«Posso parlare della mia esperienza particolare – ci ha detto padre Livio Marina-Fit, parroco della chiesa Ortodossa Rumena di Lucca – e devo dire che i rapporti tra le varie confessioni cristiane sono buonissimi. Il nostro luogo di culto, ad esempio, ci è stato messo a disposizione dalla diocesi di Lucca, che ha pagato anche delle spese di ristrutturazione: è un fatto questo che non ha molti precedenti nel resto d’Italia». Per quanto riguarda il dialogo tra i cristiani, padre Livio ha avanzato delle proposte: «Anche quest’anno a Lucca si terranno tre incontri ecumenici. Sarebbe importante non limitarsi solo a questa settimana, ma favorire momenti di condivisione, ad esempio, prima di Pasqua, Pentecoste… Per conoscersi meglio occorre soprattutto guardare ai vari culti: come si svolgono e come vengono vissuti». Per quel che concerne un terreno comune di impegno, Livio Marina-Fit richiama la lotta di tutti i cristiani contro la povertà. Vale la pena ricordare che il numero dei cristiani rumeni, a causa dell’immigrazione, è in grande crescita a Lucca come in tutta la Toscana, e l’assistenza religiosa ed il fatto di trovare una comunità già formata, a detta pure di padre Livio, possono essere un grande aiuto per un rumeno, anche in vista dell’inserimento nella società italiana.

Per la parte cattolica abbiamo sentito Marco Bontempi, docente di sociologia all’Università di Firenze e membro della commissione diocesana per l’ecumenismo: «Come ha sottolineato anche il Cardinale Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani, durante l’incontro di Sibiu (Romania) del 2007, stiamo assistendo ad un cambiamento di paradigma nel dialogo ecumenico, un paradigma secondo cui ci si dicono apertamente quali sono i problemi: è segno che si considera acquisito che il dialogo andrà avanti perché i rapporti hanno raggiunto una certa robustezza, dunque ci si possono dire le cose che non vanno». A proposito della Toscana, Bontempi ricorda che qui l’ecumenismo presenta varie sfaccettature: «Abbiamo l’esperienza di Firenze, quella di Siena, il prezioso lavoro del “Centro di Documentazione del Movimento Ecumenico Italiano” a Livorno. Ogni città ha la propria storia, le proprie forme possibili di dialogo. Firenze, ad esempio, rispetto alle altre città toscane ha una presenza molto ricca di chiese cristiane (ortodosse, evangeliche, pentecostali…)». Nonostante le differenze si lavora per una relazione che non considera l’ecumenismo solo un percorso per arrivare ad un’unità definitiva, ma anche un modo di rapportarsi e di dialogare nella stessa città: «In questo senso – aggiunge Bontempi – una caratteristica dell’ecumenismo di oggi è sapere che si è diversi, ma ci si accoglie nonostante queste diversità. Al di là di tutto c’è comunque unità nella testimonianza fondamentale dell’amore di Dio». Il sociologo auspica anche un impegno comune di tutti cristiani per aiutare i più poveri o per la salvaguardia del Creato: «Nulla impedirebbe un lavoro ecumenico che potesse portare a strutture che aiutano persone in situazione di marginalità. Inoltre è importante tenere presente che su dei temi ci può essere collaborazione con certe chiese cristiane, su taluni argomenti invece con delle altre: su particolari problemi di carattere morale ci può essere convergenza tra cattolici ed ortodossi, su altre questioni tra cattolici ed esponenti del protestantesimo storico». 

In conclusione Marco Bontempi richiama un elemento di necessità su cui, a suo parere, anche la Chiesa Cattolica è carente: «Occorre un maggiore coinvolgimento dei parroci nella dinamica dell’ecumenismo, dal punto di vista pastorale è indispensabile sensibilizzare la gente su questo tema: oggi è impossibile non avere a che fare con persone di fedi diverse sia a scuola, sia nel mondo del lavoro sia nelle nostre case con le donne che assistono i  nostri anziani».

Incontri e celebrazioni in tutta la ToscanaDurante la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, dal 18 al 25 gennaio, in tutta la Toscana si svolgeranno incontri, celebrazioni, conferenze. Ne segnaliamo alcuni.

A Prato, giovedì 22 nella chiesa Evangelica Apostolica incontro di preghiera interconfessionale. Domenica 25 gennaio, alle 21 nella chiesa di Santa Maria del Soccorso incontro di preghiera ecumenica.

A Firenze la settimana di preghiera per l’unità dei cristiani si apre domenica 18 gennaio alle 18 con la preghiera comune dei vespri nella chiesa Anglicana. Martedì 20, alle 18, incontro nella chiesa Avventista; mercoledì 21, alle 16 nella chiesa Luterana e alle 20,45 nell’auditorium Stensen; venerdì 23 alle 18, nella chiesa Ortodossa Russa. Sabato 24, nella Badia Fiorentina preghiera dei vespri. Domenica 25, dalle 15 alle 17, vari luoghi di culto fiorentini saranno aperti alle visite. Alle 17,30 nel Battistero di San Giovanni l’incontro conclusivo.

A Livorno, la settimana si apre domenica 18 alle 16 in Duomo con una celebrazione ecumenica della Parola di Dio; alle 17, nel teatro di via delle Galere, lettura dei salmi. Lunedì 19 alle 17 nella chiesa della Misericordia vespri e rinfresco con gli ortodossi romeni. Martedì 20 alle 21 preghiera ecumenica nella chiesa Battista. Giovedì 22, alle 16 preghiera ecumenica nella chiesa Greco-cattolica; alle 21 nei locali della Curia conferenza sulle prospettive e le problematiche del dialogo ecumenico. Venerdì 23, alle 19 preghiera nella chiesa Avventista. Sabato 24 alle 21 preghiera ecumenica nella chiesa San Giovanni Battista. Domenica 25, alle 10,30 nella chiesa Valdese chiusura della Settimana e agape ecumenica.

A Pisa, domenica 18 gennaio l’incontro ecumenico che apre la settimana si svolge alle 18 nella chiesa di San Paolo a Ripadarno. Lunedì 19, alle 21incontro con il Gruppo di Impegno Ecumenico nell’oratorio del Duomo. Giovedì 22, incontro alle 19 nell’aula magna del Seminario. Venerdì 23 gennaio alle 21 nella chiesa di Santa Maria Madre della Chiesa «Musica per unire»: incontro di cori cristiani. Domenica 25 gennaio, alle 18 preghiera ecumenica nel Duomo di Pietrasanta; alle 19 un incontro di conoscenza nella casa di spiritualità «La Rocca».

Ad Arezzo, martedì 20 gennaio alle 18,30 nella chiesa di San Michele liturgia ecumenica con il vescovo Gualtiero Bassetti e padre Octavean-Ioan Tomuta, parroco della parrocchia ortodossa-romena. Domenica 25 Gennaio alle 15 nel monastero di Camaldoli incontro con Riccardo Burigana, esperto di tematiche ecumeniche.

La diocesi di Fiesole promuove una veglia ecumenica martedì 20 gennaio alle 21 nel santuario di Maria Theotokos a Loppiano, con la presenza del vescovo Luciano Giovannetti.

A Grosseto sono previsti due inontri ecumenici, mercoledì 21 gennaio alle 21 nella chiesa Evangelica Battista e venerdì 23 gennaio alle 16.30 nella chiesa di San Pietro al Corso. Sabato 24, alle 16.30 nella chiesa di San Pietro al Corso, lettura continuata delle Lettere di San Paolo apostolo.

A Siena, lunedì 19 gennaio preghiera ecumenica alle 18 nella Chiesa di San Vigilio. Martedì 20 alle 18 preghiera nel Monastero S. Girolamo a San Gimignano; mercoledì 21 gennaio ore 18 preghiera nell’Eremo di Lecceto; giovedì 22 alle 18 nel Convento dei Cappuccini a Colle Val d’Elsa; venerdì 23 alle 19 a Montarioso, in Seminario; domenica 25 gennaio alle 11 preghiera nella chiesa Valdese, alle 16 vespro ortodosso nella chiesa di Sant’Andrea.

A Lucca, lunedì 19 gennaio alle 21 nella chiesa di Montuolo, preghiera con la partecipazione dell’arcivescovo Castellani e dei ministri delle Chiese cristiane presenti a Lucca. Mercoledì 21 alle 18.30 vespri nella chiesa ortodossa romena. Venerdi 23 alle 18.30 incontro nella Chiesa Valdese. Incontri anche a Viareggio, nella chiesa di San Paolino: mercoledì 21 alle 21.15 (con la comunità Valdese), giovedì 22 alle 18.30 (vespri ortodossi) e domenica 25 alle 11 (celebrazione eucaristica con la partecipazione della comunità valdese).

Sabato 17 gennaio una giornata  di riflessione sul rapporto con gli ebrei alla luce delle Sacre Scritture«Oggi il dialogo ebraico cristiano non si è fermato. Non bisogna fare di singoli episodi o momenti anche di difficoltà un motivo di sospetto o addirittura di interruzione di un processo di avvicinamento e di mutua comprensione». Si conclude con questa constatazione il messaggio che l’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza episcopale italiana ha diffuso ai delegati diocesani in vista della «Giornata dell’ebraismo». Dal 1990 la Chiesa italiana la celebra ogni anno il 17 gennaio, alla vigilia della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Quest’anno però gli ebrei italiani hanno deciso di non partecipare a causa della loro contrarietà per la nuova formulazione (nel rito latino) della preghiera per gli ebrei del Venerdì Santo. Si è così pensato di dedicare quest’anno la riflessione della Giornata al rapporto ebraico-cristiano alla luce delle Sacre Scritture.

A livello locale, la giornata viene celebrata con incontri e conferenze: a Firenze alle 18, nell’oratorio Salesiano di via Gioberti, mons. Timothy Verdon (direttore della commissione diocesana per l’ecumenismo e il dialogo) illustrerà l’intervento che il Rabbino Capo di Haifa, Shear-Yashuv Cohen ha tenuto davanti a Benedetto XVI nella sessione di apertura del recente Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio.

Lunedì 26 la giornata per il dialogo islamico-cristianoLunedì 26 gennaio, al termine della settimana ecumenica, ci sarà come di consueto una giornata dedicata al dialogo islamico-cristiano. A Firenze alle 18, nel Centro La Pira (via dei Pescioni, 3) riflessione di Mohamed Bamoshmoosh, della comunità islamica fiorentina. Introduce il pastore Mario Affuso.