Vita Chiesa

ECUMENISMO: INCONTRO CCEE/KEK, I TEMI IN AGENDA PER LA COLLABORAZIONE DELLE CHIESE IN EUROPA

Diffusione e conoscenza della Bibbia in Europa, dialogo interreligioso, in particolare con l’Islam, la salvaguardia del creato, le migrazioni e la pace. Sono questi i temi messi in agenda dalle Chiese in Europa per “il futuro della collaborazione” tra la Conferenza delle Chiese Europee (Kek) e il Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (Ccee). A deciderlo è stato il Comitato Congiunto dei due organismi europei che si è incontrato a Londra dal 21 al 24 febbraio. “E’ emersa inoltre – si legge in un comunicato diffuso oggi – l’esigenza di avviare una riflessione sulla riconfigurazione del movimento ecumenico in Europa”. “La necessità di ripensare le strutture della collaborazione ecumenica fra le chiese in Europa in vista di una rinnovata testimonianza comune” è stata sottolineata dal presidente della Kek, Jean-Arnold de Clermont, per offrire “un segno forte della volontà di cambiamento delle chiese”. Da parte sua, il card. Jean-Pierre Ricard, vicepresidente del Ccee, ha indicato quattro priorità: “essere sempre più chiari sull’obbiettivo dell’impegno ecumenico, “verso quale unità ci avviamo?”; “allargare l’esperienza della fraternità ecumenica”, “essere più presenti laddove è in gioco l’umanità dell’uomo”, e “lo sviluppo di un ecumenismo spirituale, soprattutto “in un’epoca in cui si rischia di essere scoraggiati dalla lentezza dei progressi ecumenici”.

“Ampiamente positivo” il bilancio che il Comitato congiunto ha espresso riguardo alla Terza Assemblea ecumenica europea che si è svolta lo scorso anno a Sibiu (in Romania). Era infatti la prima volta che i membri del Ccee e Kek s’incontravano dopo l’incontro di Sibiu. “Nell’attuale situazione ecumenica – si legge nel comunicato – Sibiu ha dimostrato che i cristiani d’Europa sono impegnati in una comune testimonianza a vari livelli, e possono contribuire originalmente alla costruzione della casa comune europea”. l’Assemblea “ha dimostrato che è possibile parlare delle differenze e delle divisioni, che ancora esistono tra le chiese, in tutta franchezza e fraternità”. Il comitato ha quindi deciso di pubblicare e diffondere gli atti della Assemblea, di avviare una corrispondenza regolare ed interattiva con i delegati, e di promuovere la condivisione della ricchezza spirituale delle diverse tradizioni confessionali”.

Si terrà a Malines/Bruxelles (Belgio) dal 20 al 23 ottobre una conferenza europea tra cristiani e musulmani, che avrà il tema “Essere cittadini europei e credenti. Cristiani e musulmani come partner attivi nelle società europee”. Lo si apprende dal Comitato Congiunto della Conferenza delle Chiese Europee (Kek) e del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (Ccee) che nell’incontro tenutosi a Londra (dal 21 al 24 febbraio) ha esaminato e approvato – così si legge in un comunicato diffuso oggi – il programma di lavoro del Comitato Ccee e Kek per le relazioni con i musulmani in Europa. “La conferenza – spiega al Sir mons. Aldo Giordano, segretario generale del Ccee – affronterà le questioni relative al tema della laicità, del rapporto tra la religione e la laicità, tra i valori e lo Stato. E’ una iniziativa nata in ambito cristiano, però si vuole coinvolgere nella preparazione dell’incontro anche i musulmani perché vogliamo parlare alla pari e confrontare la voce cristiana e musulmana. E‘ quindi in programma un incontro di preparazione ad aprile a Budapest dove parteciperanno alcuni musulmani rappresentanti delle diverse aree musulmane che ci sono in Europa, e anche delle diverse tradizioni”.

Le Chiese intendono incoraggiare quella esigenza di realizzare un Islam europeo. “E’ una esigenza – spiega mons. Giordano – ciò non vuole dire che si tratti di una esigenza diffusa ma c’è e bisogna far breccia su quella. Significa anche che bisogna cogliere i segnali che ci sono stati da parte del mondo musulmano. Come per esempio a livello mondiale la lettera dei 138 leader musulmani al papa o come la carta dei musulmani in Europa. Vogliamo continuare il dialogo sulla scia di questi passi. Anche con tutti i limiti, sono delle brecce in cui ci si può inserire per lavorare insieme”.

Sir