Quello del “ristabilimento della piena comunione fra i cristiani” è un “compito” che la Chiesa deve portare avanti con “urgenza”, superando “contrasti e difficoltà”, ma anche “inadempienze e ritardi”. E’ quanto scrive il Papa, in un messaggio inviato oggi al card. Walter Kasper, presidente del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, in occasione della Plenaria del dicastero pontificio. “Volere l’unità significa volere la Chiesa”, ha detto il Pontefice, sottolineando “l’urgenza con la quale la Chiesa deve portare avanti il compito del ristabilimento della piena comunione fra i cristiani”. “Io stesso ha aggiunto ho più volte affermato che il movimento teso alla ricomposizione dell’unità di tutti i cristiani è una delle grandi sollecitudini pastorali del mio pontificato”. “Vivere con umile fiducia questo periodo intermedio, nella consapevolezza che esso resta comunque un periodo di non ritorno”: questa la consegna del Santo Padre per il cammino ecumenico, in cui bisogna “fare i conti con i nostri progressi e con le nostre sconfitte”, oltre che con le “ombre delle divisioni ereditate da tanti secoli di peccati contro l’unità”. “Ascolto, dialogo, conversione, rinnovamento”: queste, ha concluso il Papa, le parole-chiave per “superare insieme contrasti e difficoltà, riconoscere inadempienze e ritardi nei confronti dell’unità, ristabilire il desiderio della riconciliazione là dove esso sembra minacciato da diffidenze e sospetti”, partendo dalla consapevolezza che la “spiritualità ecumenica” è “l’antidoto efficace per ogni scoraggiamento, dubbio o esitazione”. Sir