Vita Chiesa
Ecumenismo e missione: uniti per evangelizzare meglio
Il rapporto tra l’ecumenismo e la missione costituisce uno degli aspetti più vivi del dialogo ecumenico nella prospettiva di una testimonianza dell’evangelo sempre più condivisa tra i cristiani: «l’evangelizzazione è tanto più efficace quanto più i discepoli di Gesù possono mostrare la loro comunione e la loro unità», come leggiamo nella presentazione alla traduzione italiana del sussidio per la Settimana di Preghiera per l’Unità dei cristiani del 2010. Questa presentazione è stata firmata da mons. Vincenzo Paglia, presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo, dal pastore Domenico Maselli, presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, e dal metropolita Gennadios Zervos, arcivescovo ortodosso d’Italia e Malta ed esarca per l’Europa Meridionale, che hanno voluto così confermare l’impegno per un ulteriore approfondimento del dialogo ecumenico in Italia, tanto più necessario tenuto conto delle differenti esperienze che sono venute arricchendo il cristianesimo in Italia in questi ultimi anni.
Il tema ecumenismo-missione assume un significato particolare anche nel ricordo della Conferenza Mondiale Missionaria di Edimburgo (1910), con la quale si fa iniziare il movimento ecumenico proprio per il valore che essa ebbe nel far germogliare istanze e speranze che già animavano cristiani e cristiane fin dalla seconda metà del XIX secolo.
Proprio per il rilievo di questo tema, soprattutto a livello locale, la Commissione regionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso ha deciso di promuovere una giornata di studio, sabato 14 novembre, presso il convento francescano di Monte alle Croci di Firenze. Dopo la lettura del brano del vangelo di Luca (24,1-53), dal quale è tratto il passo «Voi sarete testimoni di tutto ciò» per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani del 2010, mons. Rodofo Cetoloni, presidente della Commissione regionale, ha aperto la giornata di studio, ricordando che la scelta di tenere un incontro sul rapporto ecumenismo-missione si inserisce in un percorso di formazione ecumenica, pensato alla luce delle nuove prospettive del dialogo ecumenico in Toscana.
Il primo relatore doveva essere don Severino Dianich, che però non ha potuto prendere parte all’incontro; ha mandato un testo che è stato letto da Silvia Nannipieri, delegata per l’ecumenismo dell’arcidiocesi di Pisa. Nel suo intervento (Ecumenismo e missione. L’ecclesiologia cattolica in relazione all’unità e alla missione) Dianich ha ripercorso le tracce del cammino dei cristiani alla scoperta della dimensione ecumenica dell’esperienza di fede, partendo proprio dalla Conferenza Missionaria Mondiale di Edimburgo. Si è poi soffermato sul cuore della missione, cioè la ragione d’essere della Chiesa, e sul rapporto tra l’atto di fede e l’appartenenza ecclesiale con una particolare attenzione alla gerarchia delle verità del concilio Vaticano II; infine ha indicato l’importanza della missione comune dei cristiani come elemento fondamentale nell’evangelizzazione.
Ha preso poi la parola don Giovanni Cereti che ha trattato del rapporto tra ecumenismo e missione, prendendo le mosse dalla sua dimensione storica. Ha affrontato poi la riflessione sulla missione all’interno del movimento ecumenico e la crisi della missione dopo la seconda guerra mondiale, soffermandosi sulle risposte date dal Vaticano II, in particolare con la promulgazione del decreto Ad gentes. Dopo questa prima parte, resa ancora più vivace da molti ricordi personali, Cereti ha proposto, anche per un approfondimento comunitario e personale, una serie di temi per una teologia ecumenica della missione e per la testimonianza comune dei cristiani, condizione per una evangelizzazione efficace. Cereti ha concluso il suo intervento con una riflessione sulla salvezza dell’umanità e il senso ultimo della Chiesa e della sua missione.
Si è poi aperto un breve dibattito nel quale sono state sottoposte a Cereti, confidando nella sua vasta esperienza in campo ecumenico, delle domande anche su questioni più strettamente attuali, come le conseguenze sul piano ecumenico della recente Nota sulle comunità tradizionali anglicane. Al termine del dibattito è stato comunicato a tutti i presenti che la Commissione regionale sta definendo il programma per un corso estivo di formazione di base in ecumenico; il corso è stato pensato non solo per i delegati e per i membri delle commissioni diocesane, ma per tutti gli operatori pastorali di tutte le Chiese e confessioni cristiane. La celebrazione dei vespri ha concluso l’incontro proprio per sottolineare la centralità della preghiera nel cammino ecumenico, così come ha ricordato, più volte, Benedetto XVI nel riaffermare l’impegno prioritario della Chiesa Cattolica nella costruzione dell’unità. (nella foto, l’Assemblea ecumenica europea a Sibiu)