Vita Chiesa

ECUMENISMO: DA KINGSTON IN GIAMAICA APPELLO DELLE CHIESE PER LA PACE

Un appello affinchè “non si usi più la religione come un pretesto per giustificare la violenza”. Il monito arriva da Kingston in Giamaica dove dal 17 maggio fino ad oggi sono riuniti per iniziativa del Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc) 1.000 rappresentanti di 100 chiese delle varie tradizioni cristiane (protestanti, anglicane e ortodosse) per quello che è stato definito come il più grande raduno ecumenico sulla pace. Si tratta della Convocazione internazionale ecumenica per la pace organizzata dal Wcc a conclusione del “Decennio per sconfiggere la violenza”, lanciato nel 2001. Oggi da Kingston le Chiese si sono fatte promotrici di un lungo appello per la pace con il quale si è conclusa la Convocazione. “Quando ci siamo riuniti in Giamaica – si legge nell’appello -, eravamo ben consapevoli degli eventi che si sono succeduti in tutto il mondo”. “Le conseguenze del terremoto e dello tsunami in Giappone pongono oggi interrogativi urgenti in materia di energia nucleare” per cui le istituzioni politiche e finanziarie sono oggi chiamate ad “assumersi le responsabilità delle loro politiche e dell’impatto devastante sulle persone vulnerabili”. “Assistiamo con preoccupazione e con compassione alla lotta per la libertà, la giustizia e per i diritti umani in molti paesi arabi”.Nel cuore delle Chiese ci sono anche i popoli di Israele e di Palestina e sentimenti di “solidarietà” per le popolazioni dei “paesi divisi, come la penisola coreana e Cipro”. E poi un appello perché si ponga finalmente la parola “fine alla sofferenza in nazioni come Colombia, Iraq, Afghanistan e nella regione dei Grandi Laghi in Africa”. “Ci rendiamo conto – affermano i rappresentanti delle Chiese cristiane – che i cristiani sono stati spesso complici di sistemi della violenza, dell’ingiustizia, del militarismo, del razzismo, della divisione in caste, dell’intolleranza e della discriminazione. Chiediamo a Dio di perdonare i nostri peccati, e di trasformarci in agenti di rettitudine e sostenitori di una pace giusta”. Presenti a Kingston anche rappresentanti di altre religioni. “Con i partner di altre fedi – si legge nell’appello -, abbiamo riconosciuto che la pace è un valore fondamentale in tutte le religioni”. “Siamo tutti concordi nell’affermare e nell’aspirare a che la guerra debba diventare illegale”.Sir