La preghiera comune, il confronto serio, l’esprimere ognuno la propria diversa ecclesiologia, sono frutti di un ascolto reciproco che lascia spazio alla diversità dei linguaggi. Ascolto reciproco e possibilità di fiducia nelle relazioni sono la base di un dialogo che non nasce dalla volontà delle Chiese ma dalla vocazione di Dio a lasciarsi riconciliare in Cristo. Si conclude così il comunicato finale dell’incontro che si è svolto lunedì 19 novembre a Roma delle delegazioni delle Chiese cattoliche, evangeliche e ortodosse italiane che hanno partecipato alla Terza Assemblea ecumenica di Sibiu per una valutazione e un rilancio dell’iniziativa ecumenica a livello italiano. L’incontro presieduto da mons. Armando Dini e dalla pastora valdese Letizia Tomassone ha individuato alcuni percorsi ecumenici come la proposta di formare una Rete ecumenica per la pace in Italia; la possibilità di allargare anche a livello nazionale l’esperienza di un Consiglio delle chiese cristiane per altro già a attivo in alcune città italiane; la necessità di incontrarsi su temi legati alla pastorale ecumenica (matrimoni, riconoscimento reciproco del battesimo, percorsi catechetici) e la proposta di istituire tavoli interconfessionali di discussione su nodi come la legalità, la costruzione democratica della società e i temi della bioetica.Sir