Vita Chiesa

ECUMENISMO, CARD. KASPER ALL’ARCIVESCOVO DI CANTERBURY SULLE UNIONI GAY: «AFFRONTIAMO I PROBLEMI INSIEME»

“Sebbene in maniera differente, siamo sollecitati dagli stessi problemi e dalle stesse sfide. Cerchiamo pertanto di affrontare queste questioni in dialogo”. Si conclude con questa proposta la lettera che il card. Walter Kasper, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani ha inviato all’arcivescovo di Canterbury e primate della Chiesa anglicana, Rowan William. La lettera è stata resa nota oggi ma è del 17 dicembre scorso. Nel testo, il card. Kasper fa una serie di osservazioni sul “Rapporto di Windsor”, il documento pubblicato nell’ottobre del 2004 dalla Commissione di Lambeth in seguito alla decisione della Chiesa episcopaliana Usa di procedere all’ordinazione episcopale di un ministro dichiaratamente gay e alla decisione presa dalla diocesi di New Westminster (Chiesa anglicana del Canada), di introdurre un rituale di benedizione per coppie dello stesso sesso. Due circostanze – si legge in un aggiornamento reso noto sempre oggi dalla Santa Sede sullo stato delle relazioni tra le due Chiese – che nel 2003 avevano “creato ostacoli nelle relazioni tra la Chiesa cattolica e la Comunione anglicana”, tanto da sospendere la riunione plenaria della Iarccum (Commissione bilaterale per l’unità e la missione). “Il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani – si legge nell’aggiornamento – ha nutrito preoccupazione per le ripercussioni provocate sulle reciproche relazioni dai recenti sviluppi verificatisi nell’ambito dell’Anglicanesimo in Nord America. La pubblicazione del Rapporto di Windsor ed il Comunicato emesso da Primati anglicani il 24 febbraio di quest’anno avevano cercato di chiarire l’orientamento che la Comunione anglicana intendeva assumere, alimentando così la speranza che il dialogo cattolico – anglicano potesse continuare a progredire verso la piena comunione”. L’arcivescovo Williams aveva chiesto al card. Kasper di costituire una sottocommissione mista ad hoc e di commentare in una lettera il “Windsor Report”. C’è stato anche un incontro a Londra, all’inizio di febbraio, tra il presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani e l’arcivescovo di Canterbury. Nella lettera a Williams, il card. Kasper ringrazia per lo “spirito di collaborazione e amicizia ecumenica” e dà la sua disponibilità a supportare la Comunione anglicana “in questo processo in tutti i modi appropriati e richiesti”.

Dopo aver presentato le sue osservazioni sui risvolti ecclesiologici, il cardinale passa in rassegna “le questioni morali che sono al cuore della controversia”. “Nel momento in cui il Windsor Report – scrive Kasper – chiede una moratoria sulle benedizione delle unioni omosessuali e di vescovi che hanno relazioni omosessuali, lascia aperta la questioni a differenti interpretazioni. Ci chiediamo se la comprensione cristiana tradizionale del matrimonio e della sessualità umana non abbia invece bisogno di essere riaffermata più chiaramente”.

A questo punto, il card. Kasper ribadisce che “la posizione della Chiesa cattolica in questa materia, come espresso nel Catechismo della chiesa cattolica (nn 2357-59), è chiara, e per noi rimane obbligatoria”. Il cardinale aggiunge che queste questioni morali hanno “un impatto emotivo molto forte e possono potenzialmente generare divisioni. Hanno pertanto una importanza speciale per l’unità cristiana e le relazioni ecumeniche”. Da qui, l’invito ad affrontare queste questioni nel dialogo, valutando “le implicazioni ecumeniche” e soprattutto chiarendo le posizioni. “Per la continuazione del nostro dialogo ecumenico – scrive Kasper – è importante per noi avere una chiara comprensione di chi è il nostro partner”. Sir