Vita Chiesa

ECUMENISMO, A LIVORNO SEMINARIO SUL PRIMATO DI PIETRO

Risale all’enciclica «Ut unum sint» la prima affermazione del Papa circa la possibilità di rivedere l’esercizio del primato di Pietro in una prospettiva di riconciliazione ecumenica. Da quella prima affermazione, per certi aspetti sorprendente, molto si è dibattuto su come sviluppare un ruolo del pontefice della Chiesa Cattolica capace di unire, anziché costituire motivo di divisione tra i cristiani. Proprio su questo tema, il Centro di Documentazione del Movimento ecumenico italiano, presieduto da monsignor Ablondi, ha promosso, a Livorno, un seminario di studio dal titolo «Per un pontefice ecumenico?».

Le tre sessioni dei lavori sono state introdotte da esponenti di spicco della riflessione ecumenica come il professor Angelo Maffeis, impegnato a livello internazionale nel dialogo ecumenico e docente al Seminario di Brescia, monsignor Francesco Coccopalmerio, esperto di diritto canonico e vescovo ausiliare di Milano, e il professor Joseph Famerèe dell’università cattolica di Lovanio.

Ai lavori hanno partecipato anche docenti di storia, teologia dogmatica, esegesi biblica, personaggi che rappresentano la memoria storica del cammino ecumenico, delegati delle diocesi impegnati nella pastorale ecumenica, giovani studenti. «Con questi seminari – ha detto il professor Riccardo Burigana, direttore del Cedomei – intendiamo promuovere anche un metodo d’approccio ai temi ecumenici che mette al centro il dibattito tra persone, che a diversi livelli di esperienza e di approfondimento, possano liberamente portare il loro contributo al dialogo».

Il seminario ha fatto emergere come il rapporto tra il primato del Papa e il collegio dei Vescovi sia una delle ricchezze e delle peculiarità che la Chiesa cattolica deve approfondire per poter procedere nel cammino di riconciliazione con le altre Chiese cristiane; proprio il dialogo ecumenico potrebbe rappresentare un modello di revisione dell’esercizio del primato di Pietro per fare e a creare comunione tra i cristiani.

Monsignor Coccopalmerio, nel concludere il suo intervento sulla figura del Pontefice nel diritto canonico, ha aperto un’interessante prospettiva al ripensamento del primato tra i credenti in Cristo: «Pur confermando la dottrina del primato di Pietro – ha affermato il Vescovo ausiliare di Milano – ritengo auspicabile, proprio in virtù del Codice di Diritto Canonico, per il Papa l’opportunità di non muoversi, sulle questioni fondamentali della fede, nel caso che una decisione, non condivisa dalla stragrande maggioranza dei vescovi, possa provocare tensioni e divisioni tra i cristiani». I credenti in Cristo dovrebbero sviluppare l’abitudine di fare separatamente solo quello che non è possibile fare insieme: «a Milano, ad esempio, – ha spiegato monsignor Coccopalmerio – dove esiste un Consiglio delle Chiese che funziona molto bene, stiamo tentando di realizzare, insieme alle altre diciassette Chiese cristiane presenti sul territorio, un pellegrinaggio in Terra Santa, come segno visibile di un cammino di riconciliazione in corso».

Angelo Maffeis ha delineato la profondità della riflessione ecumenica sul magistero petrino, anche alla luce dell’enciclica «Ut unum sint», con un processo di riscoperta di letture e tradizioni diverse nel cristianesimo. Infine Joseph Famerée ha tracciato un quadro delle posizioni dell’universo ortodosso relative all’esercizio del magistero petrino nella Chiesa nella prospettiva del dialogo ecumenico.Nicola Sangiacomo