Firenze

Ecumenismo, a Firenze tanti incontri per l’unità dei cristiani

Da domani al via un fitto programma di eventi

Dal 18 al 25 gennaio torna la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Il tema di quest’anno si ispira al brano del Vangelo di Giovanni: «Credi tu questo?». Tanti gli incontri in programma promossi dal Cccf, Consiglio di Chiese cristiane di Firenze. Ecco il testo che accompagna le celebrazioni.

Il tema quest’anno della Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani si basa su un dialogo  tra Gesù e Marta, sorella di Lazzaro. Gesù parla della Risurrezione, e poi chiede a Marta, ‘Tu  credi questo?’. È una domanda, un invito ma anche una sfida. Una chiamata ad aver fiducia  nel potere vivificante di Cristo e la speranza della sua Risurrezione. E Marta risponde con una professione di fede, una fede personale nella Persona di Cristo. Anche oggi, queste parole ci  sfidano a rinnovare la nostra fede ed unità in Colui che è la sorgente di vita.

Il 2025 rappresenta un anniversario importante: il 1.700° anniversario del Primo Concilio  Ecumenico. Come ben sappiamo, questo Concilio a Nicea nel 325 segnò una tappa  fondamentale nella storia della Chiesa, offrendo al mondo cristiano il Credo Niceno, che  continua a unire le nostre tradizioni.

Come per tutte le tradizioni cristiane, il Concilio di Nicea è un fondamentale punto di  riferimento per la fede e l’unità. La promulgazione del simbolo niceno ha segnato una vittoria  non solo contro le divisioni e le eresie, ma ha anche dato inizio a un’eredità di fede condivisa  che si estende nel tempo. In questa occasione di anniversario, siamo invitati a riscoprire  questa radice comune, riflettendo su come la fede definita a Nicea continui a illuminare il nostro percorso attuale.

Il Concilio ha radunato i cristiani dal mondo per rafforzare il loro rapporto e identità d’insieme come la Chiesa di Gesù Cristo, per discernere insieme la verità del messaggio del Vangelo, e per cercare strumenti di unità.

Ci fa ricordare che la fede ci sostiene – ma ci sfida anche. Ci fa ricordare un momento  d’insieme per la Chiesa nel passato, anche se poi le nostre strade si sono discostate l’una  dall’altra, con divergenze di ordinamento politico ed organizzazione. Guardando indietro  insieme, dalle prospettive diverse, ci può dare un’opportunità di approfondire la nostra consapevolezza di identità e di rapporti fraterni, e rafforzare la nostra unità nella diversità.

La Settimana di Preghiera per l’Unità dei Cristiani 2025 ci offre quindi una preziosa  opportunità per approfondire la nostra comunione. Attraverso meditazioni quotidiane, dialoghi e preghiere ecumeniche, possiamo riscoprire la ricchezza della spiritualità dei primi  secoli della Chiesa. Questi strumenti non solo ci guidano a valorizzare maggiormente le radici  della nostra fede comune, ma ci consentono anche di adottare un atteggiamento più aperto  verso la comprensione reciproca e di perseguire una unità più profonda.

L’unità comincia con fede – fede in Gesù, la Risurrezione e la Vita e fede nel potere  trasformatore del suo amore. Quando affermiamo questa verità, ci avviciniamo sempre di più,  perché la nostra fede comune trascende i confini delle denominazioni, delle tradizioni e delle  culture. Ci ricorda che siamo tutti membra di un solo corpo, chiamati a testimoniare al mondo la grazia redentrice di Dio.

In un mondo segnato dalla divisione, dalla violenza e dalla disperazione, la domanda di Gesù è più attuale che mai. “Credi questo?” ci obbliga non solo a proclamare la nostra fede ma a  viverla con coraggio. Ci chiama a estendere l’amore di Cristo a coloro che sono emarginati, a  lavorare per la riconciliazione nelle nostre comunità e a camminare umilmente con i nostri  fratelli e sorelle di ogni tradizione.

In un mondo segnato da conflitti, ingiustizie e sfide globali, l’unità dei cristiani diventa una  testimonianza potente di speranza. Pregare insieme, attingendo alla ricchezza della nostra  fede comune, è un segno tangibile che, in Cristo, siamo chiamati a essere «un solo corpo e un solo spirito» (Efesini 4,4).

Questa settimana impegniamoci nella preghiera e nell’azione. Ascoltiamoci a vicenda,  accogliamo le nostre differenze come doni e cerchiamo modi per costruire ponti di  comprensione. Insieme, mentre rispondiamo alla domanda di Gesù con un sonoro “Sì, Signore”, possiamo noi incarnare l’unità per cui Cristo ha pregato e portare la Sua luce in un mondo fratturato.

Che il ricordo del Primo Concilio di Nicea e la preghiera per l’unità ci ispirino a camminare con umiltà e amore verso il compimento della volontà del Signore: «Che tutti siano una cosa  sola» (Giovanni 17,21).

Il Comitato direttivo del CCCF