Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Ecco lo sport dal volto pulito Cortona premia i big della lealtà.

Lo sport, che occupa tante ore della nostra giornata, sia in maniera attiva da parte di chi lo pratica, sia in maniera passiva da parte di chi lo sorbisce nelle svariate misture presenti nei mezzi di comunicazione, è davvero e sempre strumento di crescita personale, sinonimo di lealtà e di correttezza, segno di fraternità e di dialogo tra popoli?Lo è certamente nelle intenzioni migliori di chi lo propone e lo anima e negli ideali di chi lo pratica e ne vive lo spirito. Ma se consideriamo le scene di violenza dentro e fuori gli stadi, l’odio che spesso si scatena per difendere i colori di una bandiera, le scene di ordinaria follia che talvolta si consumano per le strade, siamo portati a pensare che c’è ancora molta strada da fare per realizzare gli ideali, peraltro nobilissimi, che nel nome dello sport si propongono. Ed è questo intento e questa preoccupazione che nel 1997 deve aver indotto un gruppo di coraggiosi idealisti ad organizzare il premio internazionale «Fair play mecenate» per diffondere i temi fondanti del gioco corretto e della lealtà nello sport. Giunto alla dodicesima edizione, il premio ha preso l’avvio mercoledì 2 luglio da Roma dove è stata presentata la manifestazione, seguita da una tavola rotonda nel corso della quale Tommie Smith, velocista americano medaglia d’oro dei 200 metri, Bob Beamon, recordman del mondo nel salto in lungo, Dick Fosbury, medaglia olimpica del salto in alto con 2,24 metri, hanno portato la loro testimonianza su «Città del Messico 1968, i giochi della rivoluzione culturale e sportiva». Moderatore dell’incontro sarà il vice direttore di Rai Sport Iacopo Volpi.Venerdì 4 luglio a Cortona, durante una cerimonia che si svolgerà nella cornice di piazza Signorelli alle 21, saranno consegnati i premi e i riconoscimenti a quegli atleti che, nella pratica dello sport, si sono distinti per comportamenti esemplari nei confronti degli avversari o dei propri compagni, con particolare riferimento alle «Leggende olimpiche dal ’60 ad oggi». Saranno presenti, tra gli altri, Klau Dibiasi, tuffatore italo-austriaco, Alberto Juantorena, mezzofondista cubano, Sebastian Coe, mezzofondista inglese, Edwuin Moses, medaglia d’oro sui 400 metri a ostacoli, il marciatore Maurizio Damilano, vincitore alle Olimpiadi di Mosca nel 1980, e nei campionati del mondo a Roma nel 1987 e nel 1991 a Tokio, Gabriella Dorio, una delle più forti mezzofondiste italiane, oro olimpico nei 1500 metri a Los Angeles nel 1984. Seguirà un momento di riflessione e di testimonianza contro la violenza nello sport e nella società civile che si concluderà con l’accensione del «Braciere della pace».Collaterale alla manifestazione, la mostra dei «Manifesti olimpici», che è stata inaugurata lunedì 30 giugno e resterà aperta fino al 10 luglio presso il centro convegni Sant’Agostino. Provengono dal museo del comitato olimpico internazionale di Losanna i 46 manifesti esposti: 26 per le edizioni estive, 20 per quelle invernali, a testimoniare la storia e l’evoluzione dei giochi olimpici dell’età moderna. Si parte dal primo manifesto del barone Pierre de Coubertin che nel 1896 inaugurò le moderne olimpiadi, fino al manifesto che annuncia le olimpiadi di Pechino del 2008. Sono in bella mostra anche i manifesti dei primi giochi olimpici invernali di Chamonix, nel 1924, e quelli non meno interessanti, per i particolari momenti storici a cui si riferiscono, dei giochi di Berlino (1936), di Monaco (1972) e di Mosca (1980). La mostra sarà aperta tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18.

di Benito Chiarabolli