È questo l’identikit del volontario cristiano tracciato dal Vescovo, monsignor Gualtiero Bassetti, a Sansepolcro in occasione della festa di San Rocco, dinanzi a numerose rappresentanze delle Misericordie della diocesi e della Toscana, giunte nel capoluogo della Valtiberina per la festa del patrono della trecentesca confraternita biturgense.«Il volontario – ha esordito il Vescovo – è un cittadino che, adempiuti i suoi doveri civili e familiari, pone se stesso a servizio della comunità e del prossimo, in un esercizio di amore gratuito e generoso».Quindi, rivolgendosi ai soccorritori, ai barellieri, agli operatori sanitari e a quelli di protezione civile, monsignor Bassetti ha elencato uno ad uno i caratteri distintivi dei volontari: «Il loro servizio è spontaneo, ispirato cioè a una libera scelta, e gratuito, nel senso che il servizio prestato non è mai retribuito in alcuna forma. I volontari, inoltre, si offrono con continuità di servizio, non contrapponendosi agli interventi di altre istituzioni, ma piuttosto cercando di dare risposta alle nuove povertà che emergono nella società».Un profilo esigente quello delineato dal Vescovo, secondo il quale, però, «l’atteggiamento di disponibilità, di donazione, di gratuità, di servizio, di condivisione, che è proprio del volontario, dovrebbe essere normale per i cristiani, in quanto figli di uno stesso Padre e perciò fratelli e famiglia di Dio».Monsignor Bassetti ha concluso il suo messaggio indicando alle associazioni di volontariato di ispirazione cristiana l’esigenza di aprirsi alle istanze sottolineate già dal Concilio Vaticano II: «La concezione di Chiesa come comunità di fratelli, la forza della parola di Dio e della celebrazione eucaristica, la sete di giustizia sociale, il rifiuto della violenza, della guerra, delle armi, l’opzione radicale della pace». Infine, un’esortazione: «Mi auguro che le nostre Misericordie pratichino sempre questi valori e questi principi, modellando il loro servizio alla vita di Cristo che ha donato se stesso per tutti gli uomini, altrimenti sarebbe meglio abolirle».Piena sintonia con le parole di monsignor Bassetti è stata espressa dal presidente della Confederazione nazionale delle Misericordie d’Italia Gianfranco Gambelli, ospite della manifestazione.Massimo Rossi