Pisa

ECCO IL GIUGNO PISANOdi Andrea Bernardini

Lo spettatore contemporaneo più illustre è stato Giovanni Paolo II: in occasione della sua visita pastorale, Pisa gli dedicò una edizione speciale della Luminaria. Ma nella storia molti altri furono i personaggi prestigiosi che hanno goduto di questo spettacolo: il Re e la Regina di Napoli, ad esempio, giunti in Toscana per visitare il Granduca Leopoldo – come ricorda Vittorio Alfieri. Una storica Illuminazione (allora si chiamava così) fu allestita in città anche il 14 giugno del 1662, per accogliere Margherita Luisa principessa d’Orleans e sposa di Cosimo II che transitava da Pisa per recarsi a Firenze. Quasi un secolo prima, nel 1539, un’altra edizione venne organizzata in onore di Vittoria della Rovere in occasione della festa notturna per il carnevale del 1539. Ha una storia secolare la Luminaria di San Ranieri. Circa settantamila lumini – la sera del 16 giugno, alla vigilia della festa patronale – vengono deposti in bicchieri di vetro, ed appesi in telai di legno, dipinti di bianco (in gergo biancheria) modellati in modo da esaltare le sagome dei palazzi, dei ponti, delle chiese e delle torri che si affacciano sui lungarni pisani.  Dopo l’accensione, per effetto del riverberarsi della miriade di luci tremule nelle acque dell’Arno, dove vengono deposti e affidati alla corrente anche lumi galleggianti, l’evento offre al visitatore una suggestione unica.Era il 25 marzo del 1688, quando nella cappella del Duomo di Pisa, intitolata all’Incoronata, venne solennemente collocata l’urna che contiene il corpo di Ranieri degli Scaccieri, patrono della città, morto in santità nel 1161. Cosimo III dei Medici, infatti, aveva voluto che l’antica urna contenente la reliquia fosse sostituita con una più moderna e fastosa. La traslazione dell’urna fu l’occasione per una memorabile festa cittadina, dalla quale, secondo la tradizione, ebbe inizio la festa di San Ranieri.La Luminaria di San Ranieri è uno degli eventi principali del Giugno pisano, presentato nei giorni scorsi ai giornalisti dagli amministratori di Palazzo Gambacorti. La Luminaria sarà preceduta, al mattino, da un lancio di paracadutisti in Piazza del Duomo e da una serie di iniziative culturali in città. Nel dì della festa del patrono (parleremo ampiamente della festa religiosa nel prossimo numero, ndr) tornano sulle acque dell’Arno le imbarcazioni dei quattro rioni storici della città: San Francesco e Santa Maria a Tramontana e Sant’Antonio e San Martino a Mezzogiorno, per contendersi l’ambìto palio remiero di San Ranieri.L’altro grande evento sarà il Gioco del Ponte, domenica 24, l’ultima di giugno. Gioco che sarà preceduto da una serie di manifestazioni collaterali: conferenze, aperitivi, incontri a partire dalla kermesse a colpi di vernacolo tra Mezzogiorno e Tramontana (venerdì 1 giugno, San Zeno). La manifestazione si articola in due momenti distinti: il corteo storico sui lungarni, una sorta di imponente parata militare con ben 709 figuranti, e la «Battaglia», ambientata sul ponte di Mezzo, dove si sfideranno in due incontri – più l’eventuale «bella» – le due fazioni rivali cittadine.Celebrazioni e concerti, mostre, incontri culturali e visite guidate ai giardini storici, sport e folclore: il programma del Giugno pisano presenta una miriade di iniziative. Da segnalare la Messa in Do maggiore di Beethoven in Cattedrale (22 giugno, ore 21,15 dirigerà Stefano Barandoni), la «Lectura Dantis» nel chiostro del Museo dell’Opera del Duomo (29 giugno, ore 21), la riapertura di Palazzo Lanfranchi (8 giugno, ore 17,30) con la mostra della donazione Giulio Carlo Argan e il 15 quella di Palazzo Mosca con la donazione Bassano.