Vita Chiesa

«Ecco come ci stiamo preparando», parla il segretario della Gmg don Ulrich Hennes

di Andrea BernardiniVi aspetto tutti a Colonia. Così don Ulrich Hennes, segretario della Gmg tedesca, agli «amici» pisani. Don Ulrich ricorda ancora con piacere l’accoglienza riservata dalle famiglie pisane ai giovani della diocesi di Colonia in occasione della Gmg del 2000. Un’accoglienza che ha lasciato il segno e che adesso i giovani di Colonia sono ansiosi di poter ricambiare. In attesa di incontrarli, la comitiva pisana sarà ospitata dalla comunità della diocesi di Augsburg, a sessanta km da Monaco. Il gruppo che partecipa al gemellaggio (dall’11 al 14 agosto) e quello che partirà la sera del 14 da Pisa, si incontreranno il giorno dell’Assunta al santuario di Schoenstatt a Valendar vicino a Coblenza, insieme ai giovani della diocesi di Firenze. Poi ripartiranno insieme verso Colonia.

Don Hulrich rivela al nostro settimanale un aneddoto: «Quando alla Gmg di Toronto apprendemmo che la ventesima edizione si sarebbe tenuta a Colonia, un collaboratore dell’ufficio che si occupava della manifestazione mi disse: “Sicuramente voi tedeschi organizzerete alla perfezione la Giornata mondiale della gioventù. Ma avrete la forza per un tale avvenimento religioso”?».

«Quella affermazione – ricorda il sacerdote tedesco – mi ha scioccato per due motivi. Il primo: ho avvertito molta pressione, perché c’è l’aspettativa che noi tedeschi saremo dei perfetti organizzatori, mentre io non sono sicuro che questo si rivelerà vero. E poi mi ha colpito e rattristato l’idea che si ha, evidentemente, dei tedeschi nella Chiesa a livello mondiale e cioè che non ci si fidi molto della nostra fede. L’uno e l’altro aspetto sono diventati per noi una sfida».

Come avete impostato la preparazione alla XX Giornata mondiale della gioventù?

«Abbiamo inteso ed organizzato la preparazione della Gmg come un cammino sacro. Abbiamo cercato di far nostra l’idea che Giovanni Paolo II aveva di questa iniziativa. L’istituzione delle Gmg non è soltanto una continuazione casuale del ben riuscito incontro mondiale dei giovani nella Domenica delle Palme del 1984 e del 1985 a Roma: dietro a tutto ciò, c’era, nel Papa, la convinzione di fondo di poter cambiare il mondo attraverso la forza del Vangelo. Il Papa annunciò la promessa di un nuovo mondo fatto di giustizia e di gioia… ». Nonostante la «disperazione di fronte alla guerra ed al terrore nel mondo» egli «era convinto che sarebbe iniziata una nuova era. Ecco, questa visione da proclamare e da edificare è l’idea di fondo della Giornata mondiale della gioventù».

«Per questo – continua don Hennes – il Santo Padre come partner non ha cercato cardinali, vescovi, preti e frati, ma i giovani. Nella lettera apostolica Christifideles laici del 1998 il Papa scrive “La Chiesa deve rivivere l’amore di predilezione che Gesù ha testimoniato al giovane del Vangelo:“Gesù, fissatolo, lo amò” (Mc 10,12. Per questo la Chiesa non si stanca di annunciare Gesù Cristo, di proclamare il suo Vangelo come l’unica e sovrabbondante risposta alle più radicali aspirazioni dei giovani, come la proposta forte ed esaltante di una sequela personale».

Siete consapevoli di vivere un’esperienza unica?

«Quando, nel gennaio del 2002, mi trovavo a Toronto, in Canada, in occasione della conferenza internazionale per la preparazione della Gmg, l’allora presidente del Consiglio pontificio per i laici, cardinale Stafford, mi disse che “l’approdo in Germania della Giornata mondiale della gioventù è un’enorme grazia per voi!”. Sinceramente pensai allora che l’arrivo da noi di questa manifestazione avrebbe significato innanzitutto una grande quantità di lavoro… Ma già da subito avevo capito cosa intendeva dire il cardinale Stafford. Le esperienze che hanno fatto i paesi che hanno ospitato la Gmg prima di noi, tutto ciò che hanno suscitato i pellegrinaggi della croce nei vari paesi, le partenze che anche noi qui in Germania abbiamo vissuto già in preparazione verso la XX Gmg fanno capire che la Giornata mondiale della gioventù è veramente un dono per la Chiesa in Germania. Si tratta di un avvenimento che nel suo programma specifico vorrebbe portare i giovani ad un incontro approfondito con Gesù Cristo nella sua Chiesa e vorrebbe essere per loro punto di riferimento. Papa Giovanni Paolo II ha descritto la Giornata mondiale della gioventù come “l’alba di una nuova era”.

I giovani conoscono la “nuova era” già durante i giorni della Gmg, vivendo nella gioia per una settimana con altri giovani di tutto il mondo, superando tutte le differenze di razza, colore, della pelle e della cultura. E sono di esempio che questo mondo è possibile! Inoltre le Gmg sono una scuola di fede. Permettono, a chi partecipa, di approndire la propria fede e vengono per così dire “allestite” per formare gli apostoli della nuova evangelizzazione, i costruttori di una nuova civilizzazione dell’amore e della giustizia, i custodi del nuovo domani».

Speriamo in un effetto prolungato«Sì, la Giornata mondiale della gioventù sarà un grande avvenimento senza precedenti per noi in Germania», prosegue don Ulrich Hennes, segretario della Gmg di Colonia. «Lo dico guardando al grande numero di giovani che saranno ospiti, in quel periodo, nell’arcidiocesi di Colonia. Lo dico per la molteplicità di nazioni e culture che si incontreranno qui. Lo dico pensando agli incontri che ci saranno. Ma soprattutto la cosa eccezionale sarà che persone dalle più diverse origini si incontreranno in movimento alla ricerca di Dio e nella professione di fede per Gesù Cristo. L’esperienza che possono trarne i giovani da tale avvenimento – questo è ciò che hanno dimostrato le precedenti Gmg – porta molti ad un nuovo effettivo orientamento nella fede, per alcuni ad una nuova prospettiva di vita. Sono convinto che otterremo nella nostra arcidiocesi un’enorme spinta per la nostra vita religiosa. Molto dipenderà anche da quanta serietà, proprio i nostri giovani, metteranno in questo avvenimento e con quanto cuore vi parteciperanno».

Quanto durerà l’effetto Gmg?

«Vorrei manifestare la speranza che la Giornata mondiale della gioventù abbia un effetto più prolungato rispetto a quanto durerà in realtà. Il cammino verso la Gmg, che abbiamo intrapreso nell’arcidiocesi di Colonia già da due anni, mostra già ora un grande impegno da parte di molti giovani. Non per ultimo il percorso della croce della Gmg ha motivato e animato molti giovani ad occuparsi a fondo della fede. Credo che grazie a questo evento, nella nostra società, ma anche negli ambienti religiosi, si parlerà più a fondo della fede in Dio e tutto sarà più incentrato su di Lui. È allo stesso tempo una mia personale speranza quella di poter concentrare tutte le nostre attività nella vita religiosa, in modo più preciso rispetto al passato, mettendo al centro la nostra fede per Gesù Cristo e il suo amore per noi uomini. Spero che anche noi che siamo impegnati nell’assistenza spirituale ricevere lo stesso impulso con il quale il Santo Padre ha incoraggiato i giovani e di poterlo viverlo nel nostro quotidiano».