Arezzo - Cortona - Sansepolcro

E San Francesco «entra» nella chiesa di Chiaveretto.

La località chiamata il Chiaveretto (che significa «chiave di accesso alle vallate»), collocata al centro dei confini dei comuni di Arezzo, Subbiano ed Anghiari, ha radici molto antiche. Di lì passava la via Ariminensis e nel Medioevo diventò luogo di accoglienza e di soste per i pellegrini, gestito dai fratelli di San Francesco. Infatti di lì il santo d’Assisi è passato e lì faceva sosta per recarsi a Montauto, La Verna e Montecasale. Alcune suggestive tracce architettoniche ancor oggi visibili lasciano immaginare la struttura dell’antico ospizio.A coronamento dei lavori di riparazione del tetto e del nuovo campanile e grazie alla sensibilità dell’attuale parroco di Santa Maria Assunta alla Chiassa Superiore, don Mario Verdelli, da cui dipende l’edificio della chiesa, è stata collocata nel vano della finestra murata della parete occidentale una bella figura di San Francesco in forma di vetrata istoriata, realizzata dalla ditta Vetr. Art. Fior. di Sesto Fiorentino. L’opera risulta quanto mai intonata all’ambiente, di giuste proporzioni, in atteggiamento ieratico e sereno con i simboli più caratteristici della sua spiritualità, con i piedi al centro del sistema viario del luogo. Per la sua plasticità ed espressività l’opera è da ritenersi nel novero delle produzioni più significative dell’arte contemporanea in materia di vetro colorato.Un ringraziamento va alla popolazione del Chiaveretto, ai Comuni di Subbiano, di Anghiari e al gruppo dei 19 bambini della prima Comunione , in particolare all’architetto don Marco Salvi, al geometra Franco Casi, all’ingegner Marco Casi, al muratore Eugenio Calori, a Alvaro Daveri, al geometra Vasco Daveri, al fabbro Giuseppe Maggini, a Carlo Remi e a tutti gli altri che hanno prestato la loro opera gratuitamente per la gloria di Dio, di San Francesco e per il bene delle anime.don Natale Luciano Gabrielli