Può essere sintetizzato così il cammino che ha fatto la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro verso il quarto Convegno ecclesiale nazionale e quello che attende la nostra Chiesa locale dopo la conclusione del grande appuntamento ospitato la scorsa settimana nella città scaligera. La sfida che comincia adesso è quella di tradurre in pratica gli input lanciati durante i cinque giorni di Convegno. Una scommessa che parte prima di tutto dal vescovo, monsignor Gualtiero Bassetti, che ha seguito tutti i lavori e dai sette delegati che hanno rappresentato la Chiesa aretina a Verona: don Bernardo Pantini (delegato vescovile per il Convegno), Silvia Mancini, don Adriano Moro, Paolo Nepi, don Marcello Colcelli, don Alessandro Conti e suor Anna Rita Spaccini (nella foto).Due le priorità emerse dal Convegno ecclesiale che la delegazione diocesana sottolinea: la formazione e il rilancio del ruolo dei laici a quaranta anni dalla chiusura del Concilio Vaticano II. Due linee guida indicate da Benedetto XVI nel corso dell’incontro con i 2700 convegnisti alla fiera di Verona e durante la S.Messa allo stadio «Bentegodi». «I laici sono una risorsa per la Chiesa – spiega il Vescovo, monsignor Gualtiero Bassetti – Ed è significativo che il Papa abbia chiamato il laicato ad essere protagonista del futuro della comunità cristiana e lo abbia inviato ad andare in mezzo a “tante situazioni difficili che attendono un intervento risolutore”, ha detto nella sua omelia allo stadio di Verona». Non dimenticando l’ambito politico. «Con un forte impianto teologico – afferma monsignor Bassetti – Benedetto XVI ha fatto chiarezza sul rapporto fra Chiesa e politica ribadendo che i laici che devono assumersi responsabilità precise. Ed era anche necessario dire ai cattolici italiani che è possibile una sorta di obiezione di coscienza di fronte a scelte legislative che non tutelano la vita umana o che minano la famiglia».Il forte richiamo al ruolo civile è stato apprezzato dal Vescovo. «Da tempo la diocesi – precisa monsignor Bassetti – sta sostenendo l’impegno dei laici a tutti i livelli. Ed è stata profetica nella decisione di riaprire le scuole di formazione politica». Formazione che è un cavallo di battaglia della diocesi su molti fronti: dalla scuola alla catechesi, dalla comunicazione alla liturgia.Il Papa ha legato le questioni politiche al tema della cittadinanza. E proprio Arezzo ha ospitato l’evento nazionale di preparazione al Convegno di Verona dedicato all’ambito della cittadinanza, «Le piazze di maggio» organizzate con «Rondine – Cittadella della Pace». «Arezzo si è sentita chiamata in causa dal Papa – afferma il Vescovo – ed è stata come un avamposto nel dibattito sul ruolo dei laici che si è sviluppato a Verona».E fra le parole chiave lanciate durante il Convegno ce ne sono tre che ha pronunciato il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, durante la sua prolusione: comunione, collaborazione e corresponsabilità. «Comunione e collaborazione – ha detto – non possono non portare a forme di vera corresponsabilità perché l’incontro e il dialogo sono tra soggetti coscienti e liberi».di Giacomo Gambassi