Vita Chiesa
È morto mons. Gastone Simoni, Vescovo emerito di Prato. Nerbini: «Un grande pastore»
E’ stato il Vescovo di Prato mons. Giovanni Nerbini a comunicare ai sacerdoti la scomparsa del suo predecessore mons. Gastone Simoni. Appresa la notizia, il presule si è raccolto in preghiera. “Sentiamo il dolore – sono le sue prime parole – di una grave perdita, ma siamo grati al Signore per averci donato un grande Pastore che ha segnato la storia ecclesiale e civile di Prato”. Il Vescovo Giovanni invita tutti i cattolici pratesi a pregare per mons. Simoni e a prepararsi all’addio corale di tutta la Chiesa.
Mons. Simoni era stato colpito da un ictus intorno alla metà di agosto e subito era risultata evidente l’irreversibilità della situazione. Il grave episodio era seguito ad un precedente ictus, dal quale si era – sebbene per poche settimane – parzialmente ripreso. La notizia è stata data poco fa dal Vescovo di Prato mons. Giovanni Nerbini ai sacerdoti della Diocesi e si sta diffondendo, tramite i sociali e gli organi di informazione, tra i pratesi e fuori Prato.
Ancora non sono stati stabiliti i tempi e le modalità della Camera ardente e delle esequie, che verranno comunicati quanto prima.
Una vita dedicata completamente alla Chiesa e alla gente: prima da Vicario generale di Fiesole, nelle terre della Val di Sieve, del Valdarno superiore, del Chianti e del Casentino; poi, da Vescovo, nella Diocesi e nella città di Prato – la terza del centro Italia dopo Roma e Firenze – e del suo territorio. Ma anche un Pastore che ha girato l’Italia come apostolo della Dottrina Sociale della Chiesa. Mons. Gastone Simoni ha attraversato da protagonista mezzo secolo di vita ecclesiale, sociale e culturale in Toscana e non solo.
Degli intensi venti anni di episcopato pratese, dedicati ad una instancabile opera di evangelizzazione, solidarietà, animazione sociale e culturale, ad un costante impegno di dialogo con tutti, credenti e non credenti, basterebbe riportare alcuni dati, per quanto riassuntivi e parziali: 23 sacerdoti ordinati, cinque nuove chiese consacrate, undici lettere e documenti pastorali (per citare solo i principali), due “Missioni diocesane”, due “Peregrinatio Mariae”, due “Visite agli ambienti”, la promozione di fondamentali servizi di inclusione – il primo “Emporio della solidarietà” d’Italia, la nuova Mensa dei poveri, il nuovo asilo notturno, la nuova case per le ragazze-madri e quella per i padri separati, la casa per i lavoratori stranieri, la “Ronda nottura” per i senza tetto, il servizio “anti-tratta”, il fondo “Insieme per la famiglia”, i nuovi centri per i minori e i disabili dell’Opera S. Rita –, la riforma della Diocesi con le zone pastorale e i Vicariati, l’attivazione della Scuola diocesana di Teologia e dell’adorazione eucaristica perpetua in ben due chiese. E poi l’impegno per il lavoro, continuo, contrassegnato negli ultimi anni di episcopato dalla promozione di un servizio di “Microcredito”, all’origine, tra l’altro, della nuova movida pratese, e del “Premio Santo Stefano”, iniziativa incisiva per sostenere la buona imprenditorialità. Fondamentale l’impegno per i giovani: è grazie a mons. Simoni che in Diocesi si sono diffusi gli oratori estivi ed è stato creato l’Oratorio cittadino di Sant’Anna, come alla sua sollecitudine si devono gli altri feriali presenti in città. Accanto a tutto questo si sono sempre collocati la costante premura per la tenuta sociale della comunità civile, la collaborazione con le diverse amministrazioni e il sostegno spirituale ai cattolici impegnati in politica: Supplemento d’anima, il Forum cittadino e quello regionale dei cattolici impegnati in politica, la promozione per diversi anni di un “Tavolo del Vescovo” per facilitare il dialogo tra le istituzioni, l’ideazione del Collegamento Sociale Cristiano. Sul fronte culturale e della comunicazione, occorre ricordare l’attenzione per l’arte contemporanea, che lo ha portato all’inserimento di opere e installazioni – basti citare Robert Morris nella cattedrale – in numerose chiese; poi il restauro di decine di edifici religiosi, l’ampliamento del Museo dell’Opera del Duomo, la creazione del Centro Culturale Cattolico e della rivista Crocevia, il sostegno al settimanale cattolico Toscana Oggi e il salvataggio e lo sviluppo di Tv Prato, l’emittente cittadina.
In una città interessata da uno straordinario fenomeno immigratorio straniero, Simoni volle da subito potenziare i servizi di accoglienza, aiuto materiale e quelli di evangelizzazione verso i migranti: dai centri di ascolto della Caritas, alla Pastorale specifica, con l’attivazione di numerose “cappellanie” per la liturgia e la cura pastorale delle diverse comunità; ha chiamato in Diocesi suore, religiosi e sacerdoti cinesi, che hanno seguito la piccola comunità cattolica orientale.
La biografia
Mons. Gastone Simoni nasce a Castelfranco di Sopra – provincia di Arezzo e Diocesi di Fiesole – il 9 aprile 1937.
Nell’ottobre del 1946 entra nel Piccolo Seminario diocesano di Strada in Casentino e nell’autunno 1949 passa nel Seminario di Fiesole, dove rimane fino al termine del corso teologico. Viene ordinato sacerdote il primo gennaio 1960 per le mani del Vescovo di Fiesole mons. Antonio Bagnoli.
Consegue la laurea in filosofia presso l’Università Gregoriana di Roma. Nel 1969 viene nominato Provicario Generale della Diocesi di Fiesole e, nel ’75, Vicario Generale, incarico che terrà fino alla nomina a Vescovo di Prato.
Per otto anni, dal 1970 al ’78, è Rettore del Seminario diocesano.
Dal 1973 cura un’attività pastorale per la spiritualità e la cultura sociale cristiana dei cattolici impegnati in politica e nel sociale. Nel 1975 mons. Simoni inizia la pubblicazione di «Supplemento d’anima», rivista di spiritualità per persone impegnate a livello socio-politico, diffusa in tutta Italia, di cui è stato per decenni direttore.
Il 7 dicembre 1991 Papa Giovanni Paolo II lo nomina Vescovo di Prato. È il secondo Vescovo residenziale di Prato, il 24° da quando Prato – nel 1653 – è stata eretta in Diocesi.
Il 6 gennaio 1992, solennità dell’Epifania, lo stesso Pontefice lo ordina Vescovo nella Basilica di San Pietro in Vaticano.
Il 23 febbraio fa ingresso a Prato, durante una celebrazione in piazza Duomo a cui partecipano diecimila persone.
Tra gli incarichi ricoperti, quello di Delegato dei Vescovi toscani per la pastorale sociale e il lavoro (2000-2005) e per le comunicazioni sociali (2005-2013); nella Cei, invece, è stato per un anno, tra il 2005 e il 2006, presidente ad interim della Commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali.
Il 9 aprile 2012, al compimento del 75° anno di età, come prevede il diritto canonico, rassegna le dimissioni da ordinario diocesano di Prato nella mani di papa Benedetto XVI. Dimissioni accolte il 29 settembre 2012 quando mons. Simoni comunica alla diocesi la nomina del nuovo vescovo, mons. Franco Agostinelli.