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E Lucignano attende la visita pastorale col suo carico di storia e di volontariato

Toccherà alla parrocchia di Lucignano aprire il nuovo ciclo della visita pastorale del Vescovo che riprende dopo un anno di sosta. Lucignano, antica colonia romana della famiglia Licinia, da cui ha preso il nome è un caratteristico borgo medioevale, conteso tra Siena e Firenze, tra Arezzo e Perugia nel periodo delle lotte comunali, che venne a conoscenza della fede cristiana nel terzo secolo con l’erezione della prima Pieve, oggi Pieve Vecchia, dedicata a San Felice, oggi il patrono di Lucignano.Nei secoli successivi, con l’affermarsi del cristianesimo, furono costruite alcune chiese entro le mura del borgo medioevale, come la chiesa di San Francesco (1248), vero gioiello di semplicità e di bellezza, con i suoi importanti affreschi alle pareti; l’oratorio di San Giuseppe, voluto dagli artigiani lucignanesi in onore del loro patrono; la chiesa della Santissima Annunziata per la devozione alla Madonna (passata poi alla Confraternita della Misericordia). Su tutte, domina il vecchio borgo la chiesa della Collegiata, titolata a San Michele Arcangelo (1594). Questa, come chiesa maggiore, fu eretta a parrocchia e divenne il fulcro della vita ecclesiale della comunità tutta. Nel corso dei secoli ha seguito le vicissitudini della Chiesa italiana, con le caratteristiche religiose, sociali, politiche della terra toscana, dando il suo contributo alle opere d’arte, alla nascita di confraternite, allo svilupparsi di una fede semplice, popolare, ma abbastanza salda.Oggi la parrocchia conta 950 famiglie e 3500 persone. Vive, come tutte le altre, nel vortice del cambiamento di mentalità e di costume che caratterizza il nostro tempo. Di fronte al maggior benessere, elemento positivo, ci sono, nella famiglia, esempi negativi, sia per la vita di coppia, sia per l’educazione dei figli che per l’assistenza degli anziani. La possibilità di studiare per tutti i ragazzi (elemento positivo) porta in molti la smania di divertimento, di evasione, di gioco, di droga e di allontanamento della pratica religiosa. Dopo la Cresima non si frequenta più la parrocchia, dove «si fa capolino» nelle feste di Natale e Pasqua. La partecipazione alla S.Messa domenicale e festiva è del 20-22% . L’influsso della televisione e degli altri mass media ha il suo grande peso in questa amara constatazione. Ma non tutto è negativo: anzi, possiamo dire che un «piccolo gregge» è presente e segue la guida del parroco, don Enrico Marini, che adesso ha, da solo, sulle sue spalle, la responsabilità di tutta la comunità. Ad esempio collaboratrici preziose sono le Suore venute da poco, vera grazia del Signore; poi ci sono i catechisti impegnati con le classi dei ragazzi, dalla terza elementare alla terza media, per attività infrasettimanali e festive e negli incontri con i genitori dei ragazzi; quindi un ruolo importante lo hanno i membri del Consiglio pastorale ed economico, le donne che si dedicano alla pulizia delle chiese, il coro parrocchiale e la banda «Rossini» che rendono più solenni le festività religiose.Vari sono anche i gruppi di volontariato presenti nella parrocchia. Si va dal gruppo della Gifra (gioventù francescana) che riunisce una ventina di giovani nel convento delle suore all’associazione «Paolo Bucci» che si prodiga per attività caritative e sociali, prima fra tutte il soggiorno estivo, di un mese, dei bambini di Cernobyl, che da 13 anni, sono accolti nelle famiglie lucignanesi, per una vacanza salutare e ricreativa. Poi è essenziale la presenza della Confraternita della Misericordia che offre, fra tutte, uno dei massimi contributi, per i servizio di assistenza e trasporto di malati negli ospedali, nonché per la formazione dei propri volontari. Infine va segnalata l’attività proficua dell’associazione «Fili d’Argento», che si interessa di visitare ed animare i ricoverati della casa di riposo.E una realtà ricca di storia e di impegno attende il Vescovo che arriverà da venerdì 12 a domenica 14 ottobre.