La parola di Dio, scandita secondo i tempi dell’anno liturgico, suscita la risposta corale della Chiesa. Una risposta che alimenta da sempre la tradizione cristiana. Durante la Settimana Santa in ogni parrocchia, anche la più piccola, si ripeteranno gesti che non possono essere ridotti a sterile deposito della tradizione mentre la fede, che è un tesoro misterioso, dovrebbe cercare ogni giorno un linguaggio più forte e vivo per esprimersi in un mondo in cui l’uomo non sembra incontrare facilmente Dio. Nei vari programmi delle parrocchie i riti della Settimana Santa sono il perno ma, come è ormai consuetudine, l’attenzione si focalizza sulla «Via Crucis» del Venerdì Santo: alcune sono antiche processioni che ripercorrono attraverso la personificazione delle «stazioni» la via del Calvario, come la processione di Civitella in Val Di Chiana, che, partendo dalla piccola chiesa della Madonna di Mercatale raggiunge quella di Santa Maria Assunta. Altre, come quella di San Zeno e di Castiglion Fiorentino, sono vere e proprie rappresentazioni sacre che ricordano la Passione. Tutte sono accomunate non dai segni esteriori ma dalla Croce che esprime tutta la fede cristiana nella visione che non è il patire che Gesù ha cercato camminando incontro alla sua morte, ma l’obbedienza a Dio, la verità e l’amore per l’uomo. Del resto soltanto «vissute» in quest’ottica le processioni del Venerdì Santo possono riappropiarsi del loro significato religioso, altrimenti sono solo folklore che poco a che vedere con la fede.Ad Arezzo la «Via Crucis» è ormai diventato un appuntamento cittadino che è fissato per la sera del Venerdì Santo. Ad organizzare l’iniziativa il Vicariato urbano. Il percorso toccherà il centro storico del capoluogo. La partenza è prevista per le 21 dalla parrocchia di San Bernardo. Poi sono in programma le soste in piazza San Jacopo, in Corso Italia, nella Pieve di Santa Maria, in piazza Duomo e nella Cattedrale. Anche a Santa Maria delle Grazie da molti anni si svolge la processione con le fiaccole che illuminano il colle sovrastante la bella chiesa e i riti della Settima Santa hanno inizio il Mercoledì, «Giorno della Riconciliazione», con la celebrazione del Sacramento della Penitenza, nel primo pomeriggio per i ragazzi ed alle 21 per gli adulti. Quindi il Giovedì Santa con la Cena della Cena del Signore (dove si raccolgono le offerte frutto della penitenza quaresimale) e con l’adorazione del Santissimo Sacramento all’altare della deposizione. Il Venerdì Santo ha inizio alle 8 con le lodi mattutine per riprendere alle 18 con la celebrazione della Passione del Signore che precede appunto la «Via Crucis» sul colle. Nuovamente le lodi mattutine nella giornata di sabato e la veglia pasquale alle 23. Un programma che, come ci dice padre Mario Marchinu che guida la comunità di Santa Maria, che non si discosta se non per qualche diversità di orario da quello delle altre chiese cittadine. Ogni cristiano è comunque chiamato a vivere in questo giorni una nuova conversione, una scelta che rimetta in gioco tutte le scelte che segnano il quotidiano.Anna Maria Berni