Italia

Droga: Cnca, nel 2017 oltre 33mila utenti ai servizi Rdd, quasi la metà under 25. Più di 381mila i contatti

«Il numero dei contatti – precisa l’indagine – è superiore a quello delle persone perché una stessa persona può essere entrata in contatto con il servizio più volte». Per quanto riguarda il target dei servizi, quello prevalente sono le persone che usano droghe (indicate da 133 servizi), subito dopo i giovani (76 servizi), le persone fragili (63) e le persone con Hiv (48). 41 servizi hanno indicato le persone migranti, 44 la popolazione generale. Le persone più giovani (i minori di 25 anni) rappresentano quasi la metà dell’utenza (40%). Un quarto dell’utenza è rappresentata da persone adulte di età compresa tra i 25 e i 34 anni. Le persone ultra 65enni sono utenti di case alloggio. Il 71% sono maschi, il 28% femmine e l’1% transgender. Il 75% italiani, il 25% stranieri.

In Italia sono 152 i servizi di riduzione del danno (Rdd) e limitazione dei rischi (Ldr) rivolti a chi fa uso di droghe, rivela la ricerca promossa dal Cnca (Coordinamento nazionale comunità di accoglienza) insieme al Coordinamento italiano case alloggio Hiv/Aids (Cica) e all’Arcigay. L’indagine è stata presentata oggi a Roma in occasione del seminario «La strada diventa servizio.  La riduzione del danno come diritto» che rientra nel progetto «Pas – Principi attivi di salute», promosso dalle stesse realtà (con il Cnca come capofila), finanziato dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali, avviato il 26 giugno 2018 e della durata di 18 mesi.

Sono diverse le tipologie di servizio di riduzione del danno censite nella ricerca, che si riferisce al periodo 1° gennaio-31 dicembre 2017. Le principali sono: unità mobili in contesti di consumo e spaccio (come nella zona di Rogoredo), drop in (luoghi a bassissima soglia dove si può anche fare una doccia e dormire, rivolti soprattutto a un’utenza marginale, spesso senza dimora), unità mobili per grandi eventi (festival musicali, rave, free party, eventi in discoteca), unità mobili nei luoghi del divertimento giovanile (bar, pub, piazze, luoghi di ritrovo). Dei 152 servizi censiti, 37 erano attivi in Emilia Romagna, 26 in Lombardia, 22 in Piemonte, 15 nel Lazio, 13 in Toscana, 9 in Umbria. Nel sud Italia sono stati rilevati 6 servizi in Campania, 2 in Puglia e 1 in Calabria. Nessun servizio è stato rilevato in Basilicata, Sicilia e Sardegna.

I 152 servizi di riduzione del danno (Rdd) e limitazione dei rischi (Ldr) attivi nel nostro Paese per chi fa uso di droghe sono gestiti in prevalenza da organizzazioni del Terzo settore (63%), i restanti da enti pubblici, anche se la titolarità del servizio è in genere pubblica, in primis delle aziende sanitarie locali. Secondo l’indagine, i servizi rilevati vantano una lunga storia: la maggior parte è attiva da oltre 11 anni e solo 4 (3,4%) sono stati avviati da meno di un anno. Le attività di Rdd/Ldr sono prevalentemente a carattere settimanale (5 giorni alla settimana) con circa 4 ore di servizio al giorno. I servizi che hanno un funzionamento sporadico, ovvero 1 giorno o meno al mese, sono meno del 10%, mentre i servizi continuativi (almeno 3 giorni alla settimana) rappresentano oltre il 50% del campione. Tra le prestazioni offerte la «distribuzione siringhe/aghi e altro materiale per uso sostanze per via iniettiva», la «distribuzione materiale informativo sulle sostanze», la «distribuzione di profilattici» e la «raccolta di siringhe usate». Ma un rilievo significativo hanno anche le attività di counselling, l’invio ai servizi sociali e sanitari, le prestazioni mediche di vario genere, la distribuzione di naloxone e di kit per la riduzione dei rischi sanitari nell’assunzione di sostanze per via polmonare e la somministrazione di etilometri.