Cultura & Società

Teatro: a San Miniato “La sfida di Gerusalemme”

Il diario di Eric-Emmanuel Schmitt Schmitt nei luoghi dove tutto è cominciato tra i dubbi della ragione e le aperture della fede

Piazza del Duomo a San Miniato di Pisa

E’ nel Dna del Teatro dei Cielo quella ricerca complessa degli interrogativi che scuotono le coscienze. Succede così, dal 1947 ad oggi per mano della Fondazione Istituto del Dramma Popolare di San Miniato (Pisa), oggi guidato da Marzio Gabbanini. E quest’anno, per la scena sacra di piazza Duomo, è l’ora di «CHI SEI TU? La sfida di Gerusalemme», versione teatrale del diario del viaggio in Terra Santa di Eric-Emmanuel Schmitt.

Lo scrittore francese ha trascorso un mese tra Betlemme, Nazareth, la Galilea, Gerusalemme, scrivendo un vero e proprio itinerario tra i dubbi della ragione e le aperture della fede che quei luoghi suscitano. Ecco Betlemme, Nazareth e, soprattutto, Gerusalemme: la città della contraddizione, luogo che parla di coesistenza, ma anche di tensioni mai sopite. Con una riflessione non scontata, resa ancora più urgente dalla cronaca attuale, l’autore, e quindi lo spettacolo, indaga la città dei tre monoteismi, cercando tra le sue vie piene di storia e di suggestioni una parola credibile di pace. Gli incontri e i luoghi, veri coprotagonisti della messa in scena, sono evocati con gli interventi musicali dal vivo, con le scene, con l’ensemble di interpreti. La drammaturgia asciuga il testo in un montaggio di stile cinematografico che crea ritmo con la giustapposizione di scene evocative e narrative.

«CHI SEI TU? La sfida di Gerusalemme» – in scena dal 20 al 24 luglio alle 21,30 – è un’occasione per dirsi in pubblico la complessità e l’urgenza della provocazione che giunge dalle terre di Israele e Palestina. Per il Dramma – spiega il presidente – significa proseguire in quella che è una missione storica: «In tempi così complessi, quali quelli attuali, in cui si assiste a un progressivo indebolimento delle coscienze sia sul piano individuale, sia globale, con l’abbattimento di innumerevoli barriere alle quali l’umanità sembra, però, incapace di non sostituirne e innalzarne altre – dice –  il Dramma, la cui essenziale finalità è quella di interrogare e interrogarsi su questioni di fondo del nostro esistere, propone una riflessione sul valore e sulla forza della fede quale strumento di cambiamento soprattutto di fronte alle difficoltà, ai conflitti interiori e non, e particolarmente quale motivo di dialogo tra creature che, al di là di differenze di tipo etnico, culturale, linguistico, sono fatte della stessa materia e figlie di uno stesso Padre». «Un testo che ci stimola a riflettere sul significato di un viaggio, di un incontro, quello dell’autore, con i luoghi che hanno visto la nascita, la vita e la morte di Gesù – dice il presidente della Fondazione Idp Marzio Gabbanini, presentendo l’opera. Un incontro che segna l’importanza di un viaggio interiore il quale non dimentica il dramma attuale che in quei luoghi si consuma a causa della guerra, ma che sa anche trovare nella fede il significato più profondo della pace, dell’incontro con l’altro da sé, dell’amore verso tutto e tutti».

Firma la regia dello spettacolo Otello Cenci. Nel cast spicca il nome dell’attore Ettore Bassi. Musiche eseguite dal vivo da Mirna Kassis, Matteo Damele, Filippo Dionigi, Tomas Milner. Con la partecipazione in video di Eric-Emmanuel Schmitt. Lo spettacolo è frutto della sinergia, nella produzione, fra Fondazione Meeting per l’amicizia fra i popoli ETS, Centro Teatrale Bresciano e Fondazione Istituto Dramma Popolare di San Miniato.

Tutti gli spettacoli della Festa del Teatro, come tradizione, hanno avuto unico comune denominatore che, quest’anno, mette sotto la lente la fede al centro di una dura prova in un mondo di dubbi e conflitti. Il Direttore Artistico Masolino D’Amico evidenzia la missione del Dramma Popolare: “Fra tradizione e innovazione, questa la linea guida che ogni anno il Festival propone alternando sul palcoscenico autori registi e attori della nuova scena emergente a nomi di spicco della scena teatrale italiana. Il comune denominatore degli spettacoli del Festival 2024 – La fede messa alla prova: una forza di pace interiore, individuale e collettiva, in un mondo di dubbi e conflitti – trova, negli spettacoli proposti, modalità attuali di essere affrontato dando particolare spazio e rilievo alla promozione di una drammaturgia sia di autori affermati che giovani drammaturghi, di cui valorizzare creatività, capacità multidisciplinari ed espressive, volontà di innovazione.”

La Festa del Teatro di San Miniato è sostenuta in modo determinante dalla Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato e Crédit Agricole Italia.