Toscana

Donne, 1,3 mln per lavoro alle vittime di violenza. Rossi: «impressionante cifra aggressioni, 11 al giorno»

Di pari passo prosegue l’attenzione del servizio sanitario regionale che dal 2012 ha trattato oltre 17 mila casi di vittime di violenza di genere con una media di 3 mila casi nell’ultimo triennio. Lo si deve al codice rosa, il protocollo istituito nei pronto soccorso di tutte le Aziende sanitarie locali e di quelle ospedaliero-universitarie. Sul piano dell’assistenza sociale la Regione promette di erogare fino a un massimo di 13.100 euro per ciascuna vittima. Denari così ripartiti: 8.100 euro per consentirle di andare a vivere in un appartamento per conto proprio o in coabitazione, 5.100 per finanziare l’accompagnamento al lavoro o a percorsi di formazione. L’obiettivo è di consentire l’ingresso nel mondo del lavoro almeno di 200 donne. Bisogna tenere conto, inoltre, che per i tirocini e i corsi potranno ricevere l’indennità di partecipazione di 500 euro. Altri 1.000 euro deriveranno per le spese di trasporto verso i luoghi dei corsi, oppure per mandare i figli ai nidi o nelle scuole dell’infanzia. Per la frequenza dei tirocini non curricolari, invece, lo stanziamento andrà da 1.200 a 3.600 euro a testa, 600 euro al mese per sei mesi al massimo.

L’esigenza di mettere insieme, in un pacchetto innovativo, tutte le misure per aiutare le vittime è anche dettato dai numeri preoccupanti dei centri antiviolenza, che hanno fatto registrare in Toscana nel 2017, in un solo anno, un incremento del 22,5% degli accessi. Hanno chiesto aiuto, cioé, 4.017 donne con una media di 11 al giorno. La maggior parte di queste ha figli minori. Il percorso di aiuto della Regione procederà di pari passo e sarà subordinato a un progetto di occupabilità definito con due tutor: uno all’interno del centro per l’impiego, l’altro del centro antiviolenza.

«Noi siamo dalla parte delle donne che hanno il coraggio di denunciare le violenze subite», ha commentato nel corso di una conferenza stampa il presidente della Regione, Enrico Rossi. «Dal 2012 ad oggi – ha precisato – sono state 17 mila quelle che si sono rivolte ai centri. Il loro numero è purtroppo cresciuto fino a raggiungere lo scorso anno l’impressionante cifra di 11 aggressioni al giorno. È per questo che abbiamo costruito un sistema di protezione». Un meccanismo talmente incisivo da rappresentare, a parere del governatore, anche un potente deterrente verso i carnefici: «Gli uomini che hanno le mani lunghe, in Toscana rischiano di più, rischiano più facilmente la galera- ammonisce-. E l’avvertimento che lancio è che, quindi, le mani se le tengano in tasca. L’invito che invece rivolgo alle donne è di venire nei nostri centri a denunciare ciò che hanno dovuto subire».