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Don Julián Carrón, Cl e la “bellezza disarmata”
“La bellezza disarmata” è il titolo del primo libro che il sacerdote spagnolo don Julián Carrón ha scritto da quando è alla guida di Comunione e Liberazione, dopo la morte del fondatore don Luigi Giussani avvenuta ormai dieci anni fa. Un’espressione sorprendente, particolare, forse anche provocatoria, sicuramente a sua volta “disarmante” che sintetizza il modo con cui oggi lo stesso Carrón sta riproponendo al movimento e alla Chiesa stessa il carisma di don Giussani, incentrato sull’esperienza dell’incontro con la persona di Cristo, così come sottolineato da Benedetto XVI in apertura della Deus caritas est (“All’inizio dell’essere cristiano non c’è una decisione etica o una grande idea, bensì l’incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva”) e ribadito da Francesco anche in occasione dell’udienza con lo stesso popolo di Cl, lo scorso 7 marzo (“Voi sapete quanto importante fosse per Don Giussani l’esperienza dell’incontro: incontro non con un’idea, ma con una Persona, con Gesù Cristo. Così lui ha educato alla libertà, guidando all’incontro con Cristo, perché Cristo ci dà la vera libertà”). Del libro di don Carrón e del momento che attualmente il movimento sta vivendo parla in questa intervista Andrea Simoncini, professore ordinario di Diritto Costituzionale presso l’Università degli Studi di Firenze e membro del Consiglio nazionale di Comunione e Liberazione.