Vita Chiesa
Don Giovanni Paccosi nominato nuovo vescovo della diocesi di San Miniato
L’arcivescovo ha ricordato i tanti anni trascorsi da don Paccosi come missionario in Perù, il suo impegno come vicario per la pastorale e come responsabile per l’edilizia di culto. L’ordinazione episcopale è stata fissata per il 5 febbraio, nella cattedrale di Firenze; il 26 febbraio l’inizio del ministero episcopale nella diocesi di San Miniato.
Don Giovanni Paccosi è nato il 2 giugno 1960 a Firenze, Provincia e Arcidiocesi di Firenze. Durante gli studi superiori entra a far parte del movimento Comunione e Liberazione di cui diventa uno degli esponenti. Terminati i corsi teologici nel Seminario Arcivescovile di Firenze, viene ordinato presbitero per l’Arcidiocesi di Firenze il 4 aprile
Questa la nota con cui la Diocesi di Firenze ha accompagnato l’annuncio:
Accogliamo con gioia questa notizia che arriva alla Vigilia di Natale e conferma l’attenzione e l’apprezzamento di Papa Francesco verso la Chiesa fiorentina e il nostro presbiterio. Al Papa va la nostra gratitudine per questa stima, che ci gratifica e allo stesso tempo ci impegna. Siamo felici dell’ulteriore dono che Firenze fa oggi a una Chiesa sorella di Toscana, anche se non neghiamo un po’ di dispiacere per questo allontanamento di mons. Paccosi, un amico, che in tutti questi anni ha reso un prezioso servizio pastorale nella nostra Arcidiocesi, di cui gli sono particolarmente grato.
Papa Francesco ha scelto di nominare vescovo un parroco. Nel descrivere don Giovanni voglio partire proprio da questo, prima di ricordare tutti gli altri suoi incarichi e qualifiche. Appena ordinato nel 1985, a venticinque anni, il suo primo incarico è stato quello di vicario parrocchiale a S. Maria a Scandicci (FI), successivamente è stato parroco di San Martino a Strada a Bagno a Ripoli (FI) e poi a S. Maria a Coverciano nella città di Firenze. Importanti, nel suo servizio alla Chiesa, sono i quindici anni di esperienza missionaria, a partire del 2001, come sacerdote fidei donum nella diocesi di Carabayllo nel distretto di Lima in Perù, dove è stato parroco di Santa Maria de la Reconciliación. Rientrato in Italia, dal 2016 è parroco di Gesù Buon Pastore a Casellina in Scandicci (FI).
Don Giovanni è stato davvero un buon pastore per tutte le comunità che gli sono state affidate, un sacerdote fedele testimone del Vangelo pienamente calato nella realtà quotidiana della gente. L’ho potuto apprezzare nel rapporto e confronto quotidiano con lui, nella visita pastorale alla sua parrocchia di Scandicci, e, prima ancora, nella visita che feci nel 2012 a lui e al caro don Paolo Bargigia nella loro grande parrocchia alla periferia nord di Lima, un numero impressionante di persone, ben 60mila, in una condizione di grande povertà, ma ricche dell’attenzione e della cura pastorale di don Giovanni e di don Paolo. Ricordo ancora l’orgoglio e la gratitudine che provai per questi nostri sacerdoti che dimostravano a tutti che la nostra Chiesa è ancora capace di essere missionaria a Firenze e nel mondo.
Questa ricca e variegata esperienza di parroco, caro don Giovanni, ti sarà preziosa per il ministero di vescovo a cui sei stato chiamato. Perché, come ho sperimentato in prima persona, e ricordato recentemente, penso che il compito di un vescovo sia oggi meno quello di stare davanti al gregge, ma più dentro, insieme, al gregge, per accompagnare, più che guidare, stando il più possibile vicini alla vita delle persone e ai bisogni di tutti, non da ultimi i nostri fratelli preti.
Sicuramente non mancherà da parte di don Giovanni l’attenzione per i giovani che ha sempre seguito con grande partecipazione e apprezzamento, oltre che nelle parrocchie, come responsabile di Comunione e Liberazione, come insegnante di religione al liceo, o in Perù come responsabile della pastorale universitaria e docente a Carabayllo nell’Universidad Católica “Sedes Sapientiae”.
Non meno utili gli saranno l’esperienza degli ultimi quattro anni come Vicario Episcopale per la Pastorale e membro del Collegio dei Consultori – quindi tra i miei più stretti collaboratori –, e ancora le competenze acquisite come Direttore dell’Ufficio per i Beni Culturali Ecclesiastici e l’Edilizia di Culto della diocesi. Tutti servizi in cui ha potuto avvalersi di una significativa preparazione teologica, culminata nel dottorato in sacra teologia.
Non voglio infine dimenticare altri due titoli che legano don Giovanni alla realtà della Chiesa fiorentina: canonico onorario del Capitolo Metropolitano della nostra Cattedrale e coordinatore, fino a qualche mese fa, del Comitato diocesano per Don Lorenzo Milani.
L’incontro con il carisma di don Luigi Giussani è stato determinante per la vita e la formazione di mons. Paccosi, che da pochi mesi era stato nominato anche responsabile del movimento di Comunione e Liberazione per l’America Latina. Ora Papa Francesco lo chiama per un’altra missione nella diocesi di San Miniato. Per don Giovanni questa Vigilia di Natale sarà ancor di più attesa di un mattino nuovo per la sua vita, illuminata dalla luce di Gesù che nasce per noi.
Lo accompagniamo con la preghiera sincera e l’affetto, grati per quanto ha fatto tra noi in questi anni di ministero presbiterale e certi che il Signore non mancherà di sostenere il suo ministero di vescovo.
Firenze, 24 dicembre 2022