Erano 50.000 i fedeli riuniti ieri mattina in piazza Duomo a Milano per partecipare alla beatificazione di don Carlo Gnocchi. Il papà dei mutilatini è stato proclamato beato in una celebrazione presieduta dal cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, e da mons. Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. La messa è stata concelebrata da 211 sacerdoti e 18 vescovi (tra cui il cardinale Giovanni Battista Re, Prefetto della Congregazione per i vescovi). Nell’assemblea era possibile riconoscere 1.000 chierichetti, 15.000 alpini (rappresentanza delle 81 sezioni italiane), 20 combattenti reduci della Campagna di Russia, centinaia di scout, 20 Sindaci, 200 tra giornalisti, fotografi e cameraman. al termine della funzione un collegamento video ha unito piazza Duomo a Milano e piazza San Pietro, a Roma, per la recita dell’Angelus da parte di Papa Benedetto XVI. Materiale fotografico, video, audio, testi e interviste si trovano sul portale della Diocesi di Milano www.chiesadimilano.it.La beatificazione di don Carlo Gnocchi, ha detto il card. Dionigi Tettamanzi durante l’omelia, diventa per noi un richiamo particolarmente forte a riscoprire la fondamentale e comune vocazione alla santità. Don Carlo, ha aggiunto l’arcivescovo, ha saputo coinvolgersi con dedizione entusiasta e disinteressata non solo nella vita della Chiesa, ma anche in quella della società. Lo ha fatto, ha aggiunto, coltivando con grande intelligenza e vigore l’intimo legame tra la carità e la giustizia: una carità che «tende le mani alla giustizia», egli diceva. Oggi, ha proseguito Tettamanzi, Noi possiamo continuare la sua opera chiedendo alla giustizia di tendere le mani alla carità. Don Carlo ha aggiunto il cardinale – è stato mirabile nell’operare una sintesi concreta di pensiero e di impresa, appellando alle diverse istituzioni pubbliche e insieme alle molteplici forme di volontariato, ponendo come criterio necessario e insuperabile la centralità della persona umana.Mons. Angelo Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, ha parlato al termine della messa di un Don Gnocchi eroe e santo. Il segreto dell’eroismo della sua santità ha aggiunto – fu il suo amore per Cristo. Per don Gnocchi, ha aggiunto Amato, Cristo fu l’unica avventura della sua vita sacerdotale. Fu un prete tutto di Cristo, tutto della Chiesa, tutto del prossimo bisognoso e sofferente. Il delegato di Papa Benedetto XVI ha concluso il suo intervento ricordando l’attualità del beato Carlo Gnocchi: Come profeta di speranza e come eroe della carità, egli continua a ispirare impegno e imitazione. Il Dio cristiano è carità, è amore vicino e provvidente. I santi cristiani sono anch’essi testimoni positivi di questo amore vero e concreto.Sir