Pisa

Domenica la giornata nazionale per la vita EVVIVA LA VITA

Non si può non amare la vita: è il primo e il più prezioso bene per ogni essere umano. Così il Consiglio episcopale permanente nel messaggio per la 29ª giornata per la vita che si celebra in tutta Italia il 4 febbraio. Certo – scrivono i vescovi italiani – i giorni della vita non sono sempre uguali: c’è il tempo della gioia e il tempo della sofferenza, il tempo della gratificazione e il tempo della delusione, il tempo della giovinezza e il tempo della vecchiaia, il tempo della salute e il tempo della malattia… A volte si è indotti spontaneamente ad apprezzare la vita e a ringraziarne Dio amante della vita (Sap 11,26) altre volte la fatica, la malattia, la solitudine ce la fanno sentire come un peso. Ma la vita non può essere valutata solo in base alle condizioni o alle sensazioni che la caratterizzano nelle sue varie fasi; essa è sempre un bene prezioso per se stessi e per gli altri e in quanto tale è un bene non disponibile.Parole che fanno pensare, di questi tempi, in cui in Parlamento sono iniziate le audizioni per alcune proposte di legge con cui si vuol introdurre l’eutanasia o, almeno, il testamento biologico per «metter fine all’accanimento terapeutico» «di cui però non ho trovato traccia in un data base di 900mila sentenze» osserva il giurista Giuseppe Mazzotta. In cui parte della comunità scientifica preme per «alzare» l’età gestazionale dei nascituri al di sotto della quale non sarebbero giustificate cure intensive. E preoccupa l’introduzione, in Toscana come altrove, della pillola abortiva, che sul piano culturale può offrire la tentazione di un «aborto facile», persino banale, quando banale non lo è.Solo nel 2005 i consultori familiari pubblici hanno «autorizzato» ad abortire 672 madre residenti nel territorio di competenza della Azienda Usl 5 di Pisa (e 376 nel territorio di competenza della Azienda Usl 2 di Lucca). I dati del 2006 non sono ancora disponibili, anche se quelli parziali parlano di un trend – fortunatamente – in lieve diminuzione. E allora è da salutare con favore l’opera dei volontari del Centro di aiuto alla vita presenti anche nella nostra diocesi: perché accogliendo e seguendo tante donne in situazione di difficoltà, le hanno incoraggiate a dare al proprio piccolo la chance di venire alla luce, rimuovendo i motivi psicologici e materiali che le stavano, invece, portando ad abortire. A Pisa il Centro di aiuto alla vita è presente da 26 anni. Ha sede in via Diotisalvi. Qui troviamo Francesca Terreni: «Tra il 2005 ed il 2006 abbiamo assistito con regolarità 64 donne in gravidanza. Mamme per la maggior parte tormentate da problemi gravissimi… abbandono del partner, violenze in famiglia, mancanza di casa, di lavoro, malattie. A queste si aggiunge un altrettanto numeroso gruppo di donne con bambini piccoli in gravissima emergenza economica alle quali il Centro di aiuto alla vita ha offerto ed offre sostegno psicologico, consulenza legale, medica specialistica, alimenti, corredino, vestitini e presidi per la prima infanzia».Negli ultimi mesi del 2006 il Centro di aiuto alla vita, insieme alla parrocchia di Santo Stefano extra moenia e alla circoscrizione n°6 ha dato vita ad un percorso formativo su igiene della gravidanza e del puerperio, allattamento e svezzamento, alimentazione nell’intero periodo della prima infanzia. Vi hanno partecipato undici mamme di nazionalità diversa: Marocco, Eritrea, Macedonia, Bosnia, Tunisia, paesi dell’Europa dell’est. Gli specialisti Lorella Battini, ginecologa, Laura Bartalena, neonatologa, e Eugenio Serravalle, pediatra, sono riusciti a stimolare, coinvolgere, suscitare interrogativi e dare indicazioni pratiche di enorme utilità per le mamme presenti. I tutors del progetto, denominato «Arcobaleno 2» continuano ancora, in stretta collaborazione con i servizi sociali, ad occuparsi di due di queste mamme che sono in difficoltà estreme.A fine anno, nei locali della parrocchia del Sacro Cuore, i bambini nati grazie anche al Centro di aiuto alla vita nel 2005 e nel 2006 ed i loro fratellini hanno fatto festa per il Natale. L’iniziativa è stata resa possibile dalla generosità dei componenti il Club Kiwanis di Pisa che ha offerto a tutti i bimbi presenti giocattoli nuovi e pannoloni.E domenica 4 febbraio, i soci ed i volontari del Centro di aiuto alla vita di Pisa si ritrovano alla chiesa del Sacro Cuore alla celebrazione delle ore 11, per condividere con la comunità parrocchiale il tema della vita.Anche tutte le chiese della Versilia storica saranno coinvolte domenica in una giornata di sensibilizzazione sul tema della vita. Qui opera dal maggio del 1999 un centro di aiuto alla vita. Ha sede operativa a Valdicastello, nell’ex asilo parrocchiale «Moresco» ed è intitolato a Patrizia Balduni Pardini, la madre che alcuni anni fa morì insieme al suo terzo figlio durante il parto. Ma ha punti di ascolto anche a Pietrasanta dalle suore della Sacra Famiglia e all’ospedale unico della Versilia a Lido di Camaiore. Luciana Conti è presidente del Cav di Valdicastello: «Dalla fondazione ad oggi abbiamo assistito, in media, dall’inizio della gravidanza fino ai diciotto mesi di vita del bambino una trentina di casi all’anno». La parola d’ordine, in questi casi è «lavorare in rete». In sinergia, cioè, con medici o psicologi che si prestano ad assistere gratuitamente i casi segnalati dal Centro di aiuto alla vita, o con la comunità Giovanni XXIII laddove c’è necessità di un alloggio per ragazze madri. Il lavoro «ordinario» consiste nella distribuzione di latte, corredini, carrozzine, supportati dalla sensibilità delle comunità del territorio e di alcuni soci sostenitori, come la Banca di credito cooperativo della Versilia.