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Diventare avvocato oggi, percorsi e formazione

Chi si sta apprestando a scegliere il proprio percorso di studi sarà sicuramente interessato a quali opzioni ci sono a disposizione. Vediamo quindi com’è possibile svolgere questo lavoro in Italia e quali passi ci saranno da compiere nel proprio futuro.

La professionale dell’avvocato, competenze e caratteristiche

Un vero avvocato è innanzitutto una figura professionale in grado di svolgere attività di assistenza, di rappresentazione legale e consulenza giuridica a tutti coloro che ne facciano richiesta.

Per far questo, quindi, è importante che abbia sviluppato nei suoi anni di formazione delle competenze e delle conoscenze approfondite in ambito giuridico, grazie a cui deve essere in grado di destreggiarsi nel funzionamento della giustizia e nel saper ottenere il rispetto dei diritti dei cittadini.

Che si tratti di un Avvocato per causa giudiziaria in ambito civile, o che si tratti dell’ambito penale, questo campo è particolarmente difficile e richiede un impegno commisurato alla sua importanza.

Ciò non deve comunque scoraggiare, perché con la volontà e lavorando sodo, si potrà intraprendere una brillante carriera e avere il giusto riconoscimento.

Come diventare un avvocato in Italia

Il passo da cui partire è sicuramente quello di intraprendere un iter universitario specifico, non importa infatti quale Istituto Superiore si sia frequentato, perché la cosa fondamentale sarà quella iscriversi alla laurea magistrale in Giurisprudenza, un requisito primario per poter ottenere successivamente l’abilitazione alla professione.

Oltre alla scelta delle più tradizionali università delle varie città italiane, ad oggi non mancano corsi erogati esclusivamente online, attraverso una pratica metodologia didattica che consente anche a lavoratori o i genitori alle prese con molti impegni quotidiani di poter intraprendere il percorso dei loro sogni comodamente da casa propria.

Qualunque sia la vostra scelta, il corso sarà a ciclo unico e di una durata quinquennale. Una volta conseguita la laurea in giurisprudenza, sarà necessarioiniziare il praticantato, ovvero un periodo di tirocinio che potrà essere svolto presso qualsiasi studio legale. L’importante è che l’avvocato in questione sia iscritto da almeno 5 anni all’Albo professionale degli avvocati.

Una volta fatta richiesta al Consiglio dell’Ordine e presentate le carte necessarie, si potrà procedere al pagamento del contributo annuale necessario per l’iscrizione al Registro dei Praticanti, al quale seguiràl’ottenimento del libretto delle presenze alle udienze.

Questo periodo di pratica dovrà durare 18 mesi e il futuro avvocato dovrà assicurarsi nel frattempo di partecipare ad almeno 20 udienze con relativa annotazione della sua presenza, per un totale di 60 udienze.

In alternativa, c’è la possibilità di sostituire un anno di praticantato con un diploma conseguito presso delle scuole di specializzazione e sostituire il tirocinio presso un avvocato con uno all’interno dell’Avvocatura dello Stato, degli enti pubblici o dei Comuni per 12 mesi.

La frequentazione in entrambi i casi dovrà comunque essere assidua, per non meno di 15 ore alla settimana. Inoltre, non è prevista retribuzione, ma solo un rimborso delle spese sostenute per conto dello studio.