Toscana

Disoccupazione agricola: domande al via per 40mila operai impegnati nei campi toscani

C’è tempo fino al 31 marzo del 2025 per presentare domanda per l’anno 2024. Le indicazioni del segretario generale di Fai-Cisl Toscana Massimiliano Gori

Rajesh è un lavoratore indiano che, come tanti, ha lasciato il proprio Paese in cerca di una vita migliore in Italia. Arrivato in Toscana, ha trovato impiego stagionale nei campi: impegnato nella raccolta delle olive, nella vendemmia, nella potatura degli alberi durante i periodi più freddi. Anche se il lavoro era faticoso, Rajesh si sentiva fortunato di avere un’occupazione. Tuttavia, come spesso accade – specie tra i lavoratori stranieri – la gestione burocratica del suo contratto e della sua retribuzione era per lui un mondo sconosciuto e complesso. Un giorno, dopo aver ricevuto la busta paga, Rajesh notò delle discrepanze nei contributi e nelle ore lavorate rispetto a quanto ricordava.

Sentendosi insicuro e preoccupato, si rivolse a un collega che gli suggerì di contattare la Fai Cisl Toscana, spiegandogli che l’associazione offre assistenza gratuita ai lavoratori agricoli, specialmente su questioni relative ai salari e ai diritti contributivi. Rajesh si recò così in una sede Fai Cisl, dove fu accolto da un’operatrice. Insieme verificarono la sua busta paga. Con competenza e pazienza, l’operatrice spiegò al lavoratore di origine straniera quali fossero i contributi versati e gli eventuali errori. Grazie al controllo, i due si accorsero che c’era stata una trattenuta indebita e che alcuni contributi previdenziali non erano stati correttamente versati.

Con il suo aiuto, Rajesh poté presentare una richiesta di rettifica al datore di lavoro, e la situazione fu risolta in breve tempo, garantendo all’operaio agricolo di origine straniera i contributi mancanti. Durante il colloquio, si notò anche un altro aspetto molto importante: essendo iscritto al Fondo Sanitario Integrativo Fisa, Rajesh aveva diritto a una serie di prestazioni sanitarie gratuite o rimborsabili. Lui, che soffriva di un problema alla schiena dovuto al lavoro nei campi, aveva spesso rimandato le cure mediche per paura dei costi.

Grazie alle informazioni ricevute, scoprì che poteva accedere a visite specialistiche e terapie fisiche coperte dal fondo. Fu l’operatrice stessa ad aiutarlo a compilare i moduli necessari per inoltrare la richiesta di rimborso attraverso il Fisa. Non solo: Rajesh era stato anche recentemente vittima di un infortunio minore mentre lavorava, che gli aveva causato un periodo di malattia non R completamente coperto. L’operatrice spiegò al nostro che, grazie al Fondo di Integrazione Malattia (Fimi), aveva diritto a un’integrazione economica per il periodo di malattia non retribuito.

In pochi giorni, la domanda venne inoltrata, e Rajesh ricevette il sostegno economico che gli spettava, alleviando così la pressione finanziaria su di lui e la sua famiglia. Uscendo dagli uffici del sindacato, Rajesh si sentì sollevato e grato. Da quel giorno, Rajesh non dimenticò mai l’importanza di conoscere e far valere i propri diritti. E uno dei diritti di cui chi lavora nei campi non sempre ha contezza – e di cui anche Rajesh, all’inizio, non era informato – è la possibilità di poter usufruire della disoccupazione agricola. «Si tratta – spiega il segretario generale di Fai-Cisl Toscana Massimiliano Gori– di un’erogazione annuale riconosciuta da Inps su domanda, al quale – nella sola Toscana – hanno diritto circa 40mila operai agricoli». Con la disoccupazione agricola – spiega il dirigente sindacale – lo Stato riconosce la peculiarità del comparto agricolo, dove i lavoratori sono impegnati molto nelle stagioni delle raccolte, ma molto poco in altri periodi. C’è tempo fino al 31 marzo del 2025 per presentare domanda per l’anno 2024, ma è utile agire per tempo.

Sono interessati tutti coloro che hanno lavorato in agricoltura, anche per un breve periodo in questo anno, indipendentemente dall’attuale occupazione. «Presentare domanda è importante – spiega ancora Massimiliano Gori: per ottenere la prestazione economica, la copertura contributiva, ma anche per ricevere eventuali prestazioni integrative a sostegno del reddito come ad esempio gli assegni al nucleo familiare». Per verificare i propri requisiti, è possibile contattare uno degli uffici del patronato Inas-Cisl o della Fai-Cisl presenti in Toscana, dove gli operatori sono a disposizione per controllare la posizione contributiva e per la presentazione della domanda, per chiarimenti e tutela sindacale, nonché per eventuali coperture da parte dei fondo sanitario Fisa o integrazioni tramite le casse Fimi, entrambi gratuite e spettanti per contratto. Alla domanda dovrà essere allegato un documento di riconoscimento e, nel caso di un lavoratore di nazionalità extra Ue, il passaporto e una copia del permesso/carta di soggiorno.

Tutte le indicazioni si trovano sul sito: https://faicisltoscana.it/disoccupa zione-agricola/.